Il luogo più alchemico della città di Montova

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Che sia stata fin dall’infanzia una persona particolare(diciamo così ah ah ah ah) è sempre stato fuori di dubbio, famiglia e vicissitudini personali mia hanno contribuito a mettermi fuori dagli schemi che la società imponeva e forse ancora oggi impone. Da bambina soffrivo per questa mia diversità, avrei dato qualsiasi cosa per vivere una famiglia classica che faceva le classiche cose che fanno tutti, però a pensarci bene forse se non fosse stato per quella mia strampalata famiglia di ferrovieri io oggi non sarei quella che sono e forse non avrei mai potuto amare i viaggi così come li amo ora e come mi aveva insegnato ad amarli mio nonno. Ad ogni modo crescendo ho aggiunto e tolto altre cose alla mia vita fino a quando non è arrivato il mio amore per i viaggi in oriente e gli studi per tutta la filosofia yogica.


Durante la pandemia la mia vita è di colpo cambiata ho sofferto e soffro continuamente per la mancanza dei miei viaggi verso terre lontane ed anche se fortunatamente tra un blocco e l’altro sono riuscita a scoprire anche quei luoghi più vicini a me ma altrettanto belli, mi sono resa conto che quello che voglio adesso non è solo raccontare un’esperienza di viaggio, dare consigli su quale bus, treno, aereo o via da prendere ma voglio provare a far amare anche lo yoga e non solo come pratica delle posizioni, come ormai buona parte degli occidentali sono abituati a pensare riferendosi allo yoga, ma come esperienza di pura connessione con se stessi. Ci sarebbero molte cose da dire a riguardo e ho deciso che d’ora in avanti probabilmente inizierò a raccontare sempre un pezzettino di yoga in viaggio così che magari qualcuno possa iniziare a vivere il viaggio sotto un aspetto diverso.
Iniziando così a raccontare questo infinito viaggio yogico, la mia mente corre ad un posto assolutamente insospettabile che è la città di Mantova, patrimonio Unesco, capolavoro d’arte in ogni suo angolo, uno dei tanti fiori all’occhiello della regione Lombardia.


Mantova offre l’opportunità di trascorrere un paio di giorni immersi nell’arte, ogni angolo nasconde una bellezza architettonica, ma a parte i tanti monumenti ed i musei, la cui visita è assolutamente imperdibile e di cui ogni guida racconta, l’angolo più suggestivo della città di Mantova rimane lungo il fiume Mincio che costeggia la città. Il Fiume Mincio è navigabile grazie alle due compagnie fluviali che propongono giri in questo parco naturale, un’attività assolutamente da non perdere. Ma è proprio dirigendosi sul lungo fiume di Mantova che si possono vivere immensi momenti yogici. Il fiume è costeggiato da una bella pista ciclabile che conduce addirittura a Peschiera del Garda in 45 chilometri. La mattina molto presto, quando ancora la pista non si è riempita di giovani in cerca di ombra e chiacchiere tra amici, le biciclette e i pedoni non sono ancora tanti e gli unici assidui frequentatori sono solo i pochi pescatori immobili e silenziosi desiderosi che un bel luccio abbocchi al loro amo per poi rimetterlo in acqua dopo averlo pesato e ammirato per bene, ecco che il momento yogico è perfetto. Gli alberi intorno alla pista affondano le loro radici a pelo d’acqua e non c’è nulla di più appagante che stringere al petto un pezzettino del loro grande tronco ed abbandonarsi in un caloroso momento di meditazione in cui tutti gli elementi della natura sono al completo in un perfetto equilibrio naturale.

Palazzo Te una fra le tante meraviglie della città di Mantova

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Il suo centro storico è sicuramente uno dei meglio conservati e pregevoli di tutta Italia tanto da meritarsi l’iscrizione tra i patrimoni Unesco, sto parlando di Mantova, una delle città d’arte più importanti del nostro paese.

Probabilmente per vedere Mantova in ogni suo angolo, con tutte le visite guidate a chiese, musei e palazzi storici ci vogliono almeno 3 giorni pieni, soprattutto se si vuole unire anche la scoperta del parco naturale del Mincio una perla questa di una bellezza straordinaria.

Monumenti da visitare a Mantova ce ne sono moltissimi tra i più famosi la Camera Dipinta, detta degli Sposi, realizzata da Mantegna ma altrettanto interessante è Palazzo Te, il cui nome lascia pensare a qualcosa di esotico legato alla famosa bevanda le cui foglie per ricavarla vengono dall’Asia e sarà forse la mia assoluta fissazione per il territorio asiatico che mi porta al cospetto di Palazzo Te, nonostante questa costruzione non sia affatto legata al tè.

Palazzo Te si trova in viale Te non proprio nel centro abitato ma a circa una quindicina di minuti a piedi partendo dalla stazione ferroviaria. Anticamente era situato su un’isola del lago Paiolo ormai prosciugato. Palazzo Te fu realizzato da Giulio Romano concepito come luogo destinato al riposo e ai vizi del principe. Questo palazzo è uno splendido esempio di vita rinascimentale la costruzione e decorazione del complesso risale al periodo che va dal 1525 al 1535 molti ambienti interni sono finemente decorati come la sala dei Cavalli le camere di Amore e Psiche, degli Stucchi, dei Giganti e la loggia di Davide. Tra gli elementi particolarmente interessanti al suo interno c’è una testa maschile laureata che sporge in un angolo della vasca di una fontana, a seguito di precise analisi storiche è venuto che fosse la ispirata al volto di Virgilio da sempre considerato un genio creativo.

Il palazzo oggi è sede di un’importante esposizione di opere civiche d’arte e di archeologia sia la struttura che le esposizioni sono visitabili ogni giorno dal martedì alla domenica dalle 9 del mattino alle 18 mentre il lunedì solo dalle 13 alle 18, ogni sabato domenica e festivi(8 dicembre, 1 gennaio e 6 gennaio) è attivo un servizio di visite guidate al costo di 8 euro a persona. Una guida esperta conduce alla scoperta di Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano e il Tempio, la prenotazione è fortemente consigliata perché per ogni visita è consentita a sole 12 persone per volta e la durata complessiva della visita si aggira sui 120 minuti.

Ma Palazzo Te non è solo molto interessante al suo interno ma anche esternamente, circondato da un ampio parco cittadino dove i mantovani passeggiano e fanno jogging. Non so bene perché, probabilmente proprio per il parco che lo circonda ma come spesso mi accade quando sono in un posto, mi capita di rivivere emozioni che ho vissuto in passato proprio come fosse una madeleine di Proust e in questo caso specifico ho ripensato a Parigi e più precisamente ai Giardini del Lussemburgo, eppure non c’era una grande fontana davanti come a Parigi ma seduta nei giardini all’ingresso del Palazzo del Te mi sono sentita come mi sentivo in uno dei miei pomeriggi a spasso per Parigi.

ANDARE PER MUSEI: la Galleria Nazionale dei Vigili del Fuoco di Mantova, una bellissima esposizione ad ingresso gratuito

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Non si può certo dire che Mantova non sia una città dedita alla cultura, mostre temporanee, musei d’arte, edifici storici ricchi di cose da raccontare, ce ne sono talmente tanti da essere necessari almeno 3 giorni per avere la piena visione della città, senza menzionare le bellezze pittoriche del Mantegna con la sua Camera degli Sposi. Però esiste un piccolo museo nel cuore di Mantova che ho scoperto praticamente per caso che merita assolutamente di essere visto per di più è ad ingresso libero. In Largo Vigili del Fuoco numero 1 si trova la Galleria Storica Nazionale dei vigili del Fuoco dove viene esposta una delle mostre di mezzi, elmetti,divise dei vigili del fuoco che, se non ricordo male, è la più importante e completa d’Italia. La mostra è situata in un’ala periferica del Palazzo Ducale di Mantova e l’esposizione parte dalle strumentazioni in possesso ai vigili del fuoco, dall’ottocento fino ai giorni nostri. La mostra è molto completa e si resta davvero sorpresi davanti alla cura di tutti i modelli esposti, partendo dai mezzi trainati dai cavalli del passato, fino a quelli più sofisticati dei tempi moderni, inoltre molte foto rendono ancora più completo il giro storico tra il corpo dei Vigili del Fuoco. Questo museo è davvero bellissimo e particolarmente adatto anche ai bambini che come ho potuto constatare con i miei occhi ne restano davvero entusiasti, la struttura è aperta solo durante i fine settimana, il sabato dalle 15 alle 18:30 mentre la domenica anche al mattino dalle 10 alle 12. Quando si arriva si può partecipare gratuitamente a piccole visite guidate tenute da vigili del fuoco in pensione che su base volontaria mettono il proprio sapere al servizio dei visitatori,gradita al termine della visita al museo una piccola offerta per la gestione dello stesso.