Dove trovare angoli di Asia a Palermo

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In via dei Candelai numero 33 esiste un tempio di nome Mariammen Kovil dove tutta la comunità induista di Palermo s’incontra per vivere la fede e la tradizione di un popolo che ha saputo integrarsi con armonia all’interno di una delle città più multietniche d’Italia, una città dal sapore esotico dove bellezza architettonica, storia e cultura s’intrecciano in un abbraccio denso di straordinaria passione, facendo di Palermo una città unica nel suo genere.
Dopo la mia seconda visita alla città di Palermo spero ancora di poterci tornare altre mille altre per tantissimi motivi tra i quali il principale è quello di ritrovare in qualche maniera la cultura induista che qui è ben salda tra la nutrita comunità di induisti divisa tra mauriziani, tamil dello Sri Lanka, induisti del Bangladesh, dell’India e del Punjab.
La comunità induista che risiede a Palermo è ben integrata e a frequentare il tempio settimanalmente sono circa 150/200 persone, un luogo comunque aperto a chiunque voglia dedicare una preghiera indipendentemente dal credo religioso così come ho fatto io, arrivando nella città in un assolato sabato pomeriggio di metà ottobre. Incredibile non è solo vedere come questa comunità sia ben inserita ma come nel corso del tempo le loro abitudini e tradizioni si siano mantenute ben salde, come per la celebrazione della festa estiva dedicata al Dio Ganesh, figlio di Shiva e Parvati, che si festeggia generalmente tra agosto e settembre, ricorrenza alla quale un giorno spero di poter partecipare anche io. La festa di Ganesh è un’occasione di festa per gli Induisti di Palermo e quelli di altre comunità che fanno anche un lungo viaggio per non perdersi i rituali presenziati da Goburdhun Dayanand, il presidente Ganesh Mandir Palermo, inoltre spesso vi presenziano anche autorità locali come il sindaco di Palermo stesso. Il cerimoniale in onore della divinità con la testa di elefante prevede una processione della statua di Ganesh che, per l’occasione, viene abbellita di fiori rigorosamente veri e altri abbellimenti ecologici che poi, una volta arrivati in spiaggia, si disperdono tra le acque del mare dove la statua viene immersa come simbolo di purificazione per tutti. Ganesh è una delle divinità più venerata dell’Induismo si dice che sia la forza dell’elefante di cui ha il volto e la forza del topo, le preghiere a lui rivolte hanno il compito di conferire forza fisica e mentale eliminando i problemi.
Ma a Palermo se ci si vuole immergere in questo suo aspetto multiculturale e trovare qualche scorcio d’India lo si può fare entrando in qualche negozio di abbigliamento o oggetti quasi tutti made in India di via Maqueta oltrepassata la bella piazza Massimo in direzione stazione, qui piccole botteghe di bigiotteria o abiti indiani si mescolano con altrettanti oggetti provenienti dal nord Africa. Oltre alla buonissima gastronomia siciliana a Palermo ci si può sempre concedere un buon piatto di curry indiano e molti altri piatti della tradizione, cucinati abbastanza bene, da provare assolutamente il Bombay Grill e Curry in via Maqueda 183 dove trovare i classici samosas oppure il biryani, un piatto di riso disponibile sia nella versione vegetariana che con carne.
Insomma mi rendo conto di essere in costante crisi di astinenza da Asia e durante il nefasto 2020, anno di pandemia in cui tutti i miei spostamenti verso l’Asia e non solo sono saltati, il mio viaggio in Sicilia ed in particolare a Palermo è stato un pò il mio rimedio contro il mal d’Asia, oltre al fatto che Palermo è una città della quale ci si innamora al primo colpo d’occhio.