Idee per il fine settimana: da Faenza a Brisighella in treno alla scoperta di storia e natura

Leave a comment Standard

Nella mia vita di viaggiatrice ci sono dei luoghi che più di altri ho il desiderio di visitare ma capita spesso che le circostanze, gli incastri o le offerte mi facciano cambiare destinazione e finisce che alcuni posti rimangano confinati nel cassetto dei desideri. Qualcuno potrà pensare a posti esotici o lontani chilometri e chilometri ma non è sempre così a volte si tratta di qualcosa che è proprio dietro l’angolo. Devo ammetterlo tra le mie tante fissazioni ci sono i patrimoni dell’Unesco e i borghi, l’Italia in fatto di piccoli paesi, borghi incantati, è eccezionale davvero e non dirò la migliore al mondo perché questo eccessivo amor di patria mi nausea ed io amo ogni luogo che mi fa sentire in pace con me stessa fosse anche un sobborgo di chissà quale nazione sconosciuta.

PREAMBOLO a parte: finalmente decidiamo di prendere un treno regionale da Riccione per Faenza, città dalla quale sono passata non so neppure quante volte durante la mia spola Bologna Riccione e viceversa, ma mai e dico mai ho avuto l’occasione, il tempo o forse anche la voglia, di fermarmi per gironzolare nel centro storico, davvero carino devo dire e che sicuramente merita un ritorno più approfondito. La destinazione finale del mio viaggio è il piccolo borgo di Brisighella uno annoverato come i più belli d’Italia probabilmente ma sicuramente di tutta l’Emilia Romagna. Brisighella è un pacifico paese in provincia di Ravenna che vale la pena raggiungere in treno e non solo perché la stazione è a pochi passi dal centro cittadino ma perché il tratto ferroviario è meraviglioso e collega Faenza con la città di Firenze e si attraversano foreste, montagne rivoli d’acqua un territorio silente e lasciato alla natura che unisce Toscana e Emilia Romagna.

Brisighella non ha bisogno di presentazioni la sua rocca parla da sola, bellissima e maestosa con tutto un seducente sentiero per arrivare all’apice, così come l’antica Via degli Asini un tempo percorsa da asinelli carichi di merce che andavano su e giù per i monti portando a spalla qualsiasi cosa, un tuffo nella storia di sicuro ma anche un luogo di pace nonostante i numerosi turisti che la visitano soprattutto nel fine settimana. Ristoranti prettamente turistici ne abbiamo anche se devo ammettere che nei ristoranti del centro la tradizione culinaria si è persa per far posto ad una forse esagerata offerta gastronomica, dal risotto alla polenta passando per tagliatelle e tortellini, però si sa in questi posti non si viene forse per mangiare la vera cucina locale ma per respirare l’aria vissuta delle sue antiche case di mattoni o per lasciarsi trasportare dal rumore fragoroso delle campane della torre campanaria che scandiscono il tempo che forse in posti del genere si è quasi fermato.

Calette nascoste all’ombra di belle e conosciute città della Puglia

Leave a comment Standard

Diciamo che le foto parlano chiaro e non è un caso che ho scelto di metterle in primo piano, a preceder qualsiasi commento si possa fare. Stiamo parlando della Puglia una regione italiana che negli ultimi anni ha riscosso sempre più successo tanto da riempirsi di turisti non solo nei mesi di rito ma anche a settembre, il mese forse più adatto per visitare questa terra. Settembre regala al sud Italia ed alla Puglia stessa giornate assolate e durante le ore centrali della giornata non solo si è al riparo dal sol leone ma si può godere di piccole calette di sabbia e mare cristallino quasi in maniera esclusiva soprattutto se queste rimangono poco conosciute ai turisti e molto gettonate dai locali.

La piccola spiaggia di Cala Susca si trova a ridosso del centro abitato di Monopoli una città costiera nella provincia di Bari molto animata e con diverse opportunità di svago. Arrivare a Monopoli è facile anche se ci si utilizza il treno o il bus, poiché sia i treni intercity provenienti dal nord Italia, che i bus di lunga percorrenza, fermano qui, quindi se si sceglie di arrivare senza automobile non ci sono grossi problemi. Cala Susca poi è perfetta da raggiungere anche dalla stazione dei treni o dal centro storico, basta percorrere la strada che costeggia il litorale in direzione Polignano a Mare, altra perla pugliese, passando per via Marina del Mondo, il tempo di percorrenza sarà di circa una ventina di minuti. Nel caso si voglia raggiungere Cala Susca in macchina, almeno in bassa stagione, non c’è il problema del parcheggio poiché adiacente alla spiaggia vi è un largo sterrato con qualche albero dove poter parcheggiare gratuitamente. Unico inconveniente in alta stagione potrebbe essere il sovraffollamento della spiaggia visto che è molto piccola e stretta da due bei costoni di roccia da dove ci si può addirittura tuffare sfruttando una scaletta che è stata messa lì a posta. Alla spiaggia di Cala Susca si accede tramite qualche gradino e sulla sinistra si trova anche un piccolo e delizioso altare votivo unico neo purtroppo è la tanta spazzatura gettata ai margini una piaga dolorosissima per tutta l’umanità perché sono fermamente convinta che i rifiuti una volta rilasciati nell’ambiente diventino un problema di tutti al quale non si può rimanere indifferenti.

Come visitare Isola delle Femmine, una delle aree marine protette più belle del Mar Tirreno

Leave a comment Standard

Farò ancora una piccola sintesi sul perchè io mi sia fatta stregare dalla città di Palermo che è diventata come una specie di caldo rifugio da quando, per la pandemia, mi è stato interdetto il ritorno in Asia. Molti si chiederanno cosa centri l’Asia con la Sicilia ed io rispondo che proprio su quest’isola dai mille colori esiste una relazione molto profonda con il continente asiatico poiché vi abita una nutrita comunità di induisti che hanno creato a Palermo una comunità che è diventata la più grande d’Italia. Detto ciò o meglio ridetto ciò torniamo a Palermo ed a tutti quei meravigliosi luoghi che si possono raggiungere da questa bella città. Dopo aver soggiornato, amato e gustato, si fa per dire, il mare paradisiaco di Mondello, comodamente raggiunto in bus dal centro città, è la volta di un altro angolo di meraviglia questa volta direttamente raggiunto in treno dopo il mio volo diretto Ryanair Rimini- Palermo. Sto parlando di Isola delle Femmine un’amena cittadina in provincia di Palermo di cui ci si può letteralmente innamorare. I treni che partono direttamente dallo scalo palermitano di Punta Raisi impiegano 21 minuti per arrivare nel comune di Isola delle Femmine, il costo a persona è di 5.90. Il piccolo centro storico è praticamente a ridosso della stazione ma di hotel qui non ce ne sono ed io per una volta cercavo qualcosa dalla quale poter godere di una vista speciale e così, usciti dalla stazione dei treni abbiamo girato a sinistra percorrendo per circa una ventina di minuti via Libertà sulla quale abbiamo trovato il Saracen Sands Hotel una struttura che appartiene ad una catena alberghiera che, nonostante animazione piscinona e servizi ha grande hotel, soddisfa in pieno la mia necessità, avere una vista da sballo per un paio di giorni. Le tariffe per questa struttura sono un pochino altine per i miei canoni ma essendo fine settembre riesco ad approfittare di una discreta offerta pari a 100 euro a notte per camera e colazione. Non amo generalmente le grandi e fredde strutture anche se non giudico a priori e soprattutto non condanno se danno da lavorare a un sacco di persone, in alcuni casi molto prodighi in altri molto meno ma a parte ciò devo dire che davvero il suo punto di forza è la vista che mi ha nutrito più della colazione stessa fatta su una bella terrazza con affaccio sul mare. Il mare, quello vero come dico io, è pieno di pesci e la maschera ed il boccaglio sono utili soprattutto se si va sul lato scoglioso della costa, qui la vita marina è brulicante non per altro questa zona costiera è un area marina protetta qui non solo pesci di molte specie nuotano ma non è raro avvistare stenelle, un tipo di delfino molto facile da incontrare nel Mar Tirreno dove si affaccia il comune di Isola delle Femmine. Ma la caratteristica che rende straordinario il piccolo comune di circa 7000 anime di Isola delle Femmine è proprio la piccola isoletta che si adagia placidamente difronte al paese, inserita nel mezzo di questa riserva marina. Il perché si chiami proprio Isola delle Femmine è ancora un mistero, molte leggende girano intorno a questo luogo ma con ogni probabilità a detta di alcuni anziani del luogo la versione più accreditata vuole che l’isola in passato fosse servito come carcere penitenziario femminile.

Anche il piccolo paese di Isola delle Femmine è grazioso,una piccola piazzetta con un paio di piccoli ristorantini devo dire non proprio eccezionali e una chiesetta deliziosa a far da cornice. Se si alloggia sul lungomare dove si affaccia non solo il Saracen Sands Hotel ma anche altre strutture ricettive, si deve mettere in conto una quindicina di minuti a piedi per il centro storico e di certo non ci si deve aspettare un brulicante lungomare in stile riviera romagnola ma solo un marciapiede, talvolta non in buonissime condizioni e una natura selvaggia e dirompente dalla quale sarà difficile staccarsi ve lo assicuro. Unico neo di questo posto così meraviglioso è il gran numero di rifiuti abbandonati qua e là, uno scempio per gli occhi e per il cuore, purtroppo comune a moltissimi altri luoghi della stessa Italia e del mondo intero.

Se poi proprio non ci si vuole staccare dalle folle palermitane consiglio ugualmente di non perdere una bella gita giornaliera per Isola delle Femmine partendo direttamente dalla stazione centrale, 43 minuti di treno, un biglietto di 2.80 a tratta e sarete in paradiso…..

BAGHERIA: la città delle ville siciliane

Leave a comment Standard

A soli dieci minuti di treno dalla città di Palermo esiste una città di nome Bagheria che in pochi prendono in considerazione di visitare ma che ha un valore storico altissimo. Bagheria in passato era considerato il luogo per eccellenza per i palermitani benestanti che passavano qui lunghi periodi di villeggiatura, alloggiando in ville bellissime che sono diventate l’emblema della città.

Arrivando in treno da Palermo la stazione dei treni si trova proprio difronte ad una delle tante ville della città, Villa Aragona Cutò risalente alla prima metà del settecento e costruita per volontà di Baldassarre Naselli principe di Aragona. Questa villa è anche conosciuta come Palazzo Cutò e ospita la biblioteca, la sua forma è massiccia e quadrata ed è caratterizzata da un’altana dalla quale si godeva di un bellissimo panorama. I decori al suo interno sono di ottima fattura ed oggi al suo interno è allestita la biblioteca comunale e il Museo del giocattolo Pietro Piraino.


Dalla stazione prendendo una delle qualsiasi vie che vanno verso su si arriva in quello che è il centro di questa città che piccola non è di certo, popolata da circa 56000 abitanti, quindi non manca proprio nulla in città e può essere anche una base eccellente se si vuole sostare in zona qualche giorno per spostarsi verso altre città vicine come Termini Imerese o il piccolo borgo di mare di Aspra sulla costa, distante dalla città pochi chilometri e raggiungibile anche con il servizio pubblico di bus.


Dopo meno di dieci minuti a piedi dalla stazione si arriva in Corso Umberto I, il cuore pulsante della città, molto animato e pieno di negozi e bar dove si concentra buona parte della popolazione a spasso. Fortunatamente è una zona a traffico limitato e quindi ci si può godere una bella camminata senza il caos intenso di alcune ore del giorno.
Purtroppo molte delle ville di Bagheria sono andate distrutte ma a testimonianza della loro grandiosa presenza sparse per il centro si trovano diversi piloni come quello di Villa Mortillaro, questo alto pilone sopravvissuto, segnava l’ingresso nella monumentale tenuta del Marchese Mortillaro, una residenza talmente estesa che arrivava fino alla città di Palermo. Altra residenza assolutamente interessante è Villa Palagonia la cui caratteristica principale è la presenza di sculture grottesche ed è per questo che viene anche denominata villa dei mostri, infatti il viale d’ingresso è sormontato da strane ed inquietanti statue tanto che Goethe, quando visitò la villa, coniò il termine pallagonico, ovvero opera deforme e folle. Il costo del biglietto per accedere a Villa Palagonia è di 6 euro e vale davvero la pena soffermarsi non solo sulla villa ma anche sul giardino che la circonda che ha esso stesso ispirato tante leggende.
Tra un giro tra una villa e l’altra vale la pena anche fermarsi a visitare qualche chiesa cittadina, come quella della Natività di Maria risalente al 1771,il suo prospetto è imponente realizzato in stile neoclassico in pietra di Aspra.


Mi raccomando però di non lasciare Bagheria senza aver assaggiato il famoso Sfincione Bagherese una sorta di focaccia alta e morbida ricoperta di tuma, un formaggio siciliano, acciughe, ricotta, cipolle bianche appassite in padella e mollica di pane tostato, a detta del mio compagno di viaggio onnivoro, una vera bontà, che si compra presso tutti i panifici di Bagheria al meno di 2 euro. Io invece che sono vegetariana sono stata attratta da un cartello esposto fuori da un negozietto di frutta e verdura sul quale c’era scritto pesche di Bivona 3 euro al chilo, ovviamente non potevo esimermi dal comprarle e sono diventate la mia droga nei due giorni di permanenza a Bagheria. Bivona non è proprio vicino a Bagheria, in linea d’aria ci saranno una cinquantina di chilometri e risiede nella provincia di Agrigento, ma è stata l’occasione per scoprire l’ennesima meraviglia della Sicilia, una terra ricca non solo di bellezze architettoniche ma anche di tante, tantissime prelibatezze che madre natura regala.

SICILIA ON THE ROAD: in treno da Mazara del Vallo a Castellammare del Golfo

Leave a comment Standard

Castellammare del Golfo è uno di quei piccoli borghi con i quali l’amore è arrivato come un colpo di fulmine, si trova in provincia di Trapani e sorge alle pendici del complesso montuoso del Monte Inici.
Lasciata Mazara del Vallo, dopo un’abbondante colazione presso l’hotel Hoops sull’omonimo lungomare, prendiamo il treno per Castellammare del Golfo che in un’ora e 15 minuti ci conduce a Castellammare del Golfo al costo di 4.80 euro. L’idea di associare Mazara del Vallo a Castellammare del Golfo mi è venuta praticamente per caso, guardando attentamente la mappa della Sicilia e studiando eventuali collegamenti da fare in treno o bus che piano piano mi avvicinassero alla città di Palermo dove avrei concluso il mio on the road siciliano. Successivamente ho poi scoperto che Castellammare del Golfo è uno dei paesi più scenografici della costa ovest della Sicilia a due passi dalla famosa Riserva Naturale dello Zingaro. La stazione dei treni di Castellammare del Golfo dista a piedi dal centro circa una quarantina di minuti, ci sono anche dei bus locali della compagnia Salemi che effettuano la corsa tra la stazione ed il centro ma non sono molto frequenti e la voglia di arrivare in paese e sistemarci nel nostro piccolo bed and breakfast è tanta, così zaini in spalla e si cammina. La strada è leggermente in salita e non ci sono marciapiedi, almeno nel primo pezzo, quindi camminiamo sul ciglio della strada a ridosso con la sterpaglia tra la quale il mio compagno di viaggio scorge visibilmente una grossa biscia. Per fortuna la strada non è molto trafficata e finalmente arriviamo a mettere piede sul marciapiede dopo possiamo rilassare l’attenzione dalle macchine ed iniziare a goderci quello che ormai ci sembra evidente: stiamo arrivando in un piccolo paradiso, immerso tra montagna e scogliere a strapiombo sul mare.
I grandi hotel di Castellammare più vicini alla Playa, la bellissima spiaggia cittadina, si trovano fuori dal centro storico e a metà ottobre molti di loro sono giù chiusi, un vero peccato perché considerate le temperature gradevolissime di questo periodo potrebbero essere frequentati, come accade per i centri turistici più famosi della Sicilia. Decidiamo di fermarci a Castellammare per 3 giorni prendendo in affitto una camera molto graziosa presso il bed and breakfast Verdirooms 158, situato in via Giuseppe Verdi nel cuore della cittadina, una camera pulitissima e nuova all’interno di un palazzo storico ristrutturato che vede al piano terra lo studio di un avvocato e le camere sistemate tra il primo ed il secondo piano tutte provviste di balcone con affaccio sulla strada non molto trafficata,per fortuna. Il costo al giorno per questa camera è davvero irrisorio, circa 25 euro a notte per una doppia con bagno ed una colazione che viene recapitata ogni mattina. Unica accortezza prima di arrivare presso il bed abd breakfast è quella di contattare il gestore in anticipo così da ricevere il messaggio d’istruzioni per effettuare il check in, poiché non dispone di reception.
La scelta di alloggiare nel centro storico di Castellammare del Golfo è perfetta soprattutto se la priorità del viaggio non è principalmente la vita balneare. Il paese ha tutto il necessario per rendere una vacanza perfetta, supermercati, ristoranti, bar e negozi di ogni genere inoltre da Piazza della Repubblica partono i bus per diverse località inclusa Palermo, gestite dalla compagnia Russo, collegamenti che si ripetono più volte in una giornata e che in bassa stagione non richiedono l’acquisto anticipato del biglietto del bus come invece accade ad agosto, quando il flusso dei turisti si aggiunge a quello dei locali che ogni giorno si muovono verso la città per svariate ragioni.
Castellammare del Golfo è quindi una di quelle località imperdibili da inserire in un’ itinerario alla scoperta di questo angolo di Sicilia, un luogo che può essere perfetto come base per concedersi una bella vacanza balneare o come escursione da Palermo o Trapani, sicuramente consigliato è rimanere nel paese almeno qualche giorno per godere al meglio delle tante bellezze che può offrire. To be continued….

SICILIA ON THE ROAD: da Trapani a Mazara del Vallo in treno

Leave a comment Standard

Solo un’ora e trenta minuti di volo da Bologna e finalmente si atterra all’aeroporto Birgi di Trapani, i voli verso la Sicilia sono sempre abbastanza pieni e le tariffe il fine settimana anche parecchio elevate se non si acquista il volo con discreto anticipo, però generalmente con una cinquantina di euro si può riuscire a trovare un posto con destinazione paradiso perché, devo ammetterlo, la Sicilia lo è in ogni suo angolo.


Ottobre è un periodo ideale per concedersi un bel tour in Sicilia, le temperature sono perfette sia per le escursioni che per i bagni in mare poiché a differenza del resto dello stivale, tranne poche eccezioni al Sud, si può ancora godere del sole e del caldo, ideali per una bella vacanza balneare o come ho fatto io, per un viaggio di due settimane on the road in Sicilia nella prima metà di ottobre.
L’aeroporto di Trapani Birgi è molto piccolo e appena fuori dall’area arrivi si può prendere il bus per il centro cittadino, il biglietto si fa a bordo al costo di 4.90 euro, in alternativa si può optare per un taxi in condivisione per 4 persone al costo di 7.50 a testa. Il bus ferma in Via Garibaldi a circa 100 metri dalla stazione dei treni, la fermata dove scendiamo per l’acquisto dei biglietti per la cittadina di Mazara del Vallo, prima tappa di questo nostro viaggio in Sicilia. I treni per Mazara del Vallo ci sono tutti i giorni quasi ogni ora il costo è di 4 euro ed il tempo di percorrenza è di 57 minuti. La stazione dei treni di Trapani sembra essere rimasta come in passato, giusto un paio di binari un baretto con qualche tavolino esterno. I treni poi sono quelli di una volta, quasi simili a piccole locomotive a vapore, un’Italia questa differente ma nella quale ci si perde in un amore profondo. Giusto il tempo di un caffè e qualche chiacchiera con la barista del bar della stazione e si parte per questa giornata a spasso per Trapani prima del treno per Mazara del Vallo in serata.
La prima volta che avevo visitato la città di Trapani risaliva a diversi anni fa, era stata la base per qualche giorno prima di prendere il traghetto verso la meravigliosa isola di Favignana, purtroppo in quell’occasione non avevo particolarmente apprezzato la città perché durante la mia settimana di permanenza in zona si era abbattuta sulla Sicilia una perturbazione metereologica devastante, con acqua torrenziale che aveva reso molto difficile la visita della città. Per fortuna la sosta di quasi una giornata a Trapani prima del treno serale per Mazara del Vallo ha riscattato quel ricordo nefasto e grazie ad un clima particolarmente felice ho scoperto ed apprezzato angoli nascosti di Tarpani, ricchi di storia e bellezza. Il porto di Trapani è abbastanza trafficato dai traghetti che vanno e vengono verso le isole Egadi meta sempre più apprezzata dei turisti internazionali per via delle sue acque particolarmente ricche di vita marina ideali per le immersioni. Spostandosi a destra del porto e rimanendo sul lungomare si apre ai nostri occhi la meraviglia di trovare piccole insenature di sabbia chiara che si fanno largo tra le rocce, i lidi attrezzati in questo periodo sono quasi tutti chiusi ed è difficile trovare un posto per sedersi a mangiare qualcosa ci sono solo poche persone sedute al sole e purtroppo anche un numero elevato di spazzatura varia che deturpa il paesaggio davvero incantevole.
Il centro storico di Trapani è un susseguirsi di chiese barocche, palazzi antichi e splendidi affacci sul Mar Mediterraneo che bagna la città. Il fulcro imperdibile di Trapani sono senza dubbio le Mura di Tramontana, una bellissima cinta muraria risalente al periodo spagnolo edificata per proteggere la città da eventuali attacchi esterni, alle Mura ci si arriva passando dalla piazza dell’ex Mercato del pesce fino al maestoso Bastione Conca, qui la vista sulla città antica è bellissima e non meno lo è la piccola spiaggia delle Mura Tramontana, che in estate è sempre super affollata dai turisti che si fermano in città e che invece ad ottobre è ideale per i locali che ci vengono soprattutto in pausa pranzo per concedersi una bella e rinfrescante camminata in acqua, ideale per riprendersi dalla calura quasi estiva. Altrettanto ideale per rinfrescarsi è acquistare per 4 euro una bella spremuta di melograno che in molti bar del centro preparano oltre alla classica e buonissima spremuta di arance che parlando di Sicilia di certo non ha bisogno di presentazioni.
Le chiese a Trapani sono diverse e tutte molto attraenti sia internamente che esternamente ma uno dei monumenti che più mi ha colpito è l’ Orologio Astronomico a pochi passi dal Palazzo Senatorio. La Torre dell’Orologio risale al XII secolo, l’orologio incastonato nella torre è il più antico d’Europa e non indica l’ora al contrario di quello che si potrebbe pensare ma le lancette segnano i segni zodiacali. Il quadrante si divide in una parte solare, nel quale sono indicati i solstizi e le stagioni e in una parte lunare che segna le fasi della luna, un un’oggetto artistico con tanta alchimia che non poteva non stregarmi in qualche modo. A Trapani ci sono anche dei musei interessanti da visitare come quello di arte contemporanea chiamato la Salerniana che oggi ospita anche un’associazione artistica no profit che si occupa di divulgare e preservare l’arte del territorio, in effetti sono molte le botteghe artigianali che espongono quadri o oggetti artistici a dimostrazione che l’arte in città è un valore concreto e molti giovani se ne occupano.
Ovviamente il cibo ed anche quello da strada in Sicila è una costante e Trapani non è da me, il piatto della zona è la busiata, un tipo di pasta che ricorda vagamente un lungo fusillo, una pasta che ha la capacità di attirare a se il condimento come poche sanno fare, a Trapani la busiata si mangia con il pesto alla trapanese, una salsa preparata con olio, basilico, pomodoro, mandorle pecorino e aglio. Se invece come me non siete appassionati di pasta e il riso è la vostra tentazione allora l’arancina non può mancare,una palla di riso fritta che ormai in giro per la Sicilia si trova anche nella versione vegetariana con solo formaggio, una bomba non di certo dietetica ma che ogni tanto ci si può concedere.
La giornata a Trapani giunge alla fine con l’avvicinarsi del treno per Mazara del Vallo, un viaggio lento che ma al tempo stesso molto suggestivo perché attraversa tutta quella zona delle Saline di Trapani che sono diventate famose in Italia e all’estero e che mi auguro presto si aggiudichino l’iscrizione nei beni Unesco come è stato annunciato tempo fa. Girare la Sicilia in treno ed all’occorrenza in bus è un modo perfetto non solo per vedere angoli nascosti di questa terra ma anche di entrare in contatto con i locali e con le loro abitudini.

Stazione di Kyoto: futuristica attrazione da visitare nella città delle Geisha

Leave a comment Standard

Andiamo ma potremo passare giorni interi all’interno della stazione di Kyoto? Non pensarci nemmeno“…. Questa era la risposta che davo al mio compagno quando mi diceva che alla stazione dei treni di Kyoto avrebbe addirittura voluto passarci giornate intere.

In effetti la stazione dei treni di Kyoto è da inserire di diritto tra le attrazioni da non perdere assolutamente durante una vacanza in città. Molti pensano che sia impensabile starci giornate intere ma abbiamo conosciuto viaggiatori che davvero hanno dedicato alla visita della stazione di Kyoto giorni interi e devo dire che anche noi vi abbiamo trascorso molto tempo. Questo snodo ferroviario, oltre ad essere il secondo per ordine di importanza in Giappone è davvero una piccola e futuristica città che non ha neppure lontanamente le sembianze di una canonica stazione dei treni.


Decisamente in contrasto con l’anima antica di Kyoto la sua stazione, aperta al pubblico nel 1997,è il frutto di un grande lavoro di design avveniristico che ha sostituito la vecchia struttura del 1877 con un enorme tetto in vetro sorretto da travi in acciaio che simboleggiano la città e il suo reticolo stradale. Oltre ad essere l’hub principale di Kyoto, è un vero e proprio centro commerciale dove mangiare, bere, fare shopping o riposarsi in hotel, visto che dalla stessa si può accedere a strutture ricettive in grado di soddisfare tutti quei viaggiatore senza problemi di budget.


Partendo da Osaka e più precisamente dalla Yodobashi station, nel cuore della città, si arriva alla stazione centrale di Kyoto prendendo la Keihan Line, il viaggio dura una cinquantina di minuti ed il costo è di 410 Yen, l’equivalente di 4 euro città. La linea Keihan si divide in express e local con quest’ultima i tempi di percorrenza aumentano di tanto. Noi abbiamo optato per la linea locale rientrando ad Osaka e non ci aspettavamo di metterci così tanto tempo in più rispetto alla express ma devo dire che è stato piacevole perché il treno ferma anche in stazioni così piccole che sembrano farsi largo tra montagne e alti alberi.


La stazione di kyoto si divide idealmente in due parti,una a nord sul lato della Kyoto Tower, altro simbolo di modernità della città e l’altra a sud che si affaccia su di un lato della città più tranquillo. Davanti all’uscita nord, quella sul lato della Tower, si trova un grande piazzale dal quale partono i bus verso le principali attrazioni cittadine e la zona delle Geisha, noi abbiamo scelto di farcela a piedi fino al famoso Gion(quartiere Geisha) e devo dire che è davvero lunga, strade e strade interminabili dove si ha sempre la sensazione di non arrivare da nessuna parte.


Comunque dopo i giorni trascorsi a Kyoto devo dire di essere concorde con il mio compagno di viaggio: la stazione di Kyoto deve essere assolutamente vista e rivista anche più volte, perché il Giappone è anche questo, modernità e tradizione che viaggiano all’unisono in un unico battito di cuore.

la futuristica stazione di Kyoto

In treno da Yogyakarta a jakarta, uno dei percorsi ferroviari più belli al mondo

Leave a comment Standard

L’isola di Giava è una delle tante meraviglie sparse tra le innumerevoli isole che compongono l’Indonesia. Su quest’isola si trova anche Jakarta la capitale di tutto lo stato, una città a dire il vero poco  attraente, se messa in confronto con tutta la bellezze del resto del territorio isolano. Continua a leggere

MERCATINI DI NATALE, IDEE PER IL PONTE DELL’IMMACOLATA: BOLZANO E MERANO

Leave a comment Standard

Come ogni anno in questo periodo sono in tanti a pianificare le vacanze di Natale e l’idea, di fare una passeggiata tra i più importanti mercatini natalizi in Italia è la più gettonata tra famiglie e coppie alla ricerca di un’atmosfera sognante e romantica.Quando si pensa a questi caratteristici allestimenti festivi, non si può fare a meno di pensare alla più nordica delle regioni d’Italia: Il Trentino Alto Adige.
Il mio itinerario è rivolto a chi decide di visitare alcune delle perle altoatesine con i mezzi pubblici cercando di contenere le spese, nonostante le mete in questione non siano di certo da considerare a buon mercato, sopratutto se ci si reca in uno dei fine settimana più affollati, come quello a cavallo della festa religiosa dell’Immacolata concezione.
Il Treno regionale per raggiungere Merano da Bologna costa 24 euro a persona e prevede un cambio a Bolzano, dopo 3 ore di viaggio, qui i collegamenti per la ridente Merano sono frequenti e arrivano a destinazione solo dopo 40 minuti di viaggio in treno, tra paesaggi alpini mozzafiato. Queste alte montagne sono un patrimonio naturale di inestimabile bellezza riconosciuto anche dall’Unesco.
Piazza Walther è il fulcro centrale della città di Bolzano e dista solo 300 metri dalla stazione dei treni,gli stand natalizi sono allestiti proprio qui, raccolti attorno alla perla indiscussa di questa cittadina:il Duomo di Maria Assunta, un gioiello d’arte romanica gotica. La parte esterna è stata ricostruita a seguito della parziale distruzione durante la seconda guerra mondiale e potrebbe tranquillamente competere con la celebre Notre Dame di Parigi.bolzano
Terminato questo primo giretto dal sapore natalizio mi incammino ancora una volta verso la stazione ferroviara per prendere un altro treno regionale con destinazione Merano, ovviamente prima di salire a bordo è obbligatoria una tappa in un supermercato del centro dove acquisto, nel reparto forneria, una bella fetta di strudel di mele,uno dei dolci tipici dell’Alto Adige, molto gustoso e al costo di pochi euro.
Il primo pomeriggio è l’orario ideale per giungere a Merano, i mercatini si animano di gente, l’aria è pervasa dal profumo inebriante del vin brulè e passeggiare lungo le rive del fiume Adige,scalda il cuore nonostante le rigide temperature di queste zone.
merano_inverno
Pernottare a Merano è abbastanza costoso sopratutto se non si prenota con largo anticipo e si ha la pretesa di soggiornare nel cuore della città, quindi una buona idea potrebbe essere quella di riprendere il treno e, con il solito cambio a Bolzano, raggiungere la cittadina di Trento, che resta comunque un passaggio obbligato sulla strada del ritorno verso Bologna.
A Trento si può trovare una camera doppia in un buon hotel del centro città a poco più di 100 euro con un’abbondante colazione inclusa nel prezzo,questa resta sempre una cifra elevata ma decisamente inferiore rispetto a quello che si spenderebbe nelle città precedentemente citate,senza pensare che anche a Trento si possono visitare dei deliziosi mercatini Natalizi.
Il rientro a casa è sempre nostalgico, ma pervaso da un gran senso di soddisfazione sia per i luoghi visitati che per la contenuta spesa sostenuta.