La prima volta che sono sbarcata in Grecia risale a davvero diversi anni fa, iniziavano solo allora i primi voli economici verso le varie isole della Grecia e la nostra scelta finì per caso su Creta. Era la fine di Ottobre ed il tempo laggiù era perfetto, sole, temperatura gradevole e turismo, quello bello, senza eccessi prevalentemente fatto di nord europei. Da quella volta la Grecia ha rappresentato il nostro fine estate preferito, ogni anno un isola diversa in base anche alla convenienza del biglietto aereo e l’ultima è stata Lefkada, un isola del Mar Ionio poco distante dalla famosa Corfù.
Il volo dura poco più di un’ora e il suo aeroporto serve non solo l’isola ma anche la cittadina costiera di Parga poco distante, decidiamo di lasciare quest’ultima per il prossimo giro verso la Grecia e aspettiamo il bus locale verso la città di Lefkada. I collegamenti locali da e per l’aeroporto non sono frequenti avrei forse dovuto pensare ad un transfer per velocizzare o un taxi che ci chiede 50 euro per portarci al nostro appartamento in centro. Decidiamo di ottimizzare il tempo prima che arrivi il bus e mangiamo presso il ristorante che si trova proprio di fronte al terminal, frequentato prevalentemente da viaggiatori in partenza o in arrivo, nulla di particolarmente eccezionale anche se devo ammettere che in Grecia trovate una materia prima talmente eccezionale, con frutta e verdura che sanno di frutta e verdura che, una semplice insalata, diventa il paradiso.
Per me anche solo stare seduta su una panchina sbilenca aspettando il bus diventa un motivo di gioia non fosse altro perché il sole ancora caldo della Grecia mi ricarica nel corpo e nella mente e poi sono con Leo(il mio compagno di vita e viaggi)in un posto nel quale mi sento un pochino a casa quindi non potrei chiedere di meglio.
Il bus arriva e con pochi euro si arriva al centro di Lefkada dopo circa una trentina di minuti. La fermata dei bus è piccolina un marciapiede dove fermano tutte le corriere dirette verso molte località isolane, inclusa la città di Parga ma questa volta per noi i giri saranno solo quelli verso il mercato locale, il porticciolo e la spiaggia, veniamo fuori da una primavera ed estate tremenda e per i nostri 4 giorni di permanenza sull’isola vogliamo solo vivere nello yoga, come dico io, contemplando ogni cosa e grati del momento presente.
Alloggiamo in un grazioso e super accessoriato appartamento a pochi passi dal centro, il costo a notte è di circa 40 euro ma volendo in bassa stagione si può risparmiare ancora qualcosa, noi questa volta siamo in Grecia i primi di Ottobre e devo dire che è tutto perfetto come sempre.
La mattina quando mi sveglio per la pratica circa alle 04:30 l’aria è fresca ed il cielo ancora buio devo mettere una felpa per stare bene fuori sul terrazzo per iniziare a connettermi con me stessa ma è bellissimo, la via dell’appartamento e silenziosa e sono praticamente l’unica anima già sveglia a parte il cane del vicino che fa un giro solitario prima di rientrare nella sua cuccia.
Generalmente Leo adora stare in hotel con almeno la colazione inclusa, quei buffet dove si mangerebbe anche le gambe del tavolo senza pudore, io che invece ormai ho rivoluzionato completamente il mio modo d’essere adoro preparare il cibo per me e per chi amo con dedizione e prodotti di qualità e la Grecia è uno di quei posti dove non trovi pentimenti nel farlo, quindi un bel giretto al mercato locale. Leo a fare la spesa di frutta e verdura è davvero fantastico, molto più di me, riesce a selezionare i pezzi migliori e saporiti. Una bella scorta di cetrioli, olive, yogurt, noci, miele e frutta varia ed è come portare la Grecia in una busta. Tutto è talmente buono che per tutti i giorni a seguire, entusiasta anche della cucina nuova e del terrazzo assolato, decido di preparare sempre io i nostri pasti e devo dire che anche Leo, ormai diventato consapevole di quanto sia necessaria un’alimentazione semplice e senza troppi pastrocchi, apprezza tutte le mie ricette pseudo greche che porto a tavola.
Il centro di Lefkada è piccolo si gira agevolmente ci sono localini caratteristici dove prendere un caffè o mangiare ed una serie di vicoletti deliziosi dove intrattenersi a scattare qualche foto. Il ponte di legno di Lefkada è sicuramente l’attrazione più famosa della città, nulla di eccezionale ma la sera i locali si radunano lì con le loro barchette telecomandate e le mettono in questo lungo canale per guidarle nella navigazione telecomandata ed è interessante fermarsi a guardarle, qualche modellino è anche abbastanza grande. Proseguendo in direzione del faro cittadino si trova oltre il canale una spiaggia stupenda poco frequentata, almeno in quel periodo, con acqua cristallina, nessuna distrazione se non il mare e il suo rumore, se si vuole poco distante un piccolo chiosco per prender qualcosa e stop, una giornata così merita di essere glorificata.
Ci sono altre spiagge che si possono raggiungere a piedi dal centro di Lefkada con una quarantina o forse più di cammino, noi abbiamo scelto questa che è la più vicina e ci mettevamo trenta minuti di cammino ma so che l’altra più grande è lunga e piena del colore vivace delle vele dei kitesurfer che sfruttano il vento costante di quella zona, noi invece eravamo riparati dai venti, però sicuramente è bellissima quindi se vi capita di andarci fatemi sapere, per noi in quei quattro giorni andava bene così


















