Phnom Penh è il capoluogo principale della Cambogia, uno degli stati più emblematici e caratteristici di tutta l’Asia. La capitale cambogiana si discosta di molto dalle bellezze storiche disseminate, un pò su tutto il territorio e che trovano la loro massima estensione nella celeberrima zona templare di Angkor Wat.Phnom Penh ha il caos tipico delle città asiatiche e la prima cosa che balza agli occhi è il profondo divario tra ricchezza e povertà.L’acre odore dei rifiuti, sparsi un pò ovunque, si mescola con l’inebriante e intenso odore che, pervade dalle pagode, dopo l’accensione degli incensi votivi.Il Mekong, il fiume d’Asia più lungo, scorre lento e diventa il palcoscenico più caotico della città, sopratutto al calar del sole quando i locali cominciano ad animare in maniera convulsa le sponde di esso. Artisti di strada cominciano a suonare musica, giocolieri intrattengono i bimbi, che li guardano con occhi sgranati, ma sono le famiglie a stupire, con i loro cesti colmi di cibi, si danno un gran da fare nel ad apparecchiare i loro banchetti serali, seduti sul prato antistante il grande Palazzo Reale di Phnom Penh, dove svetta imponente la foto del Re, come a voler redarguire il suo popolo.
Proprio qui si mette in scena uno degli atti della vita di questi gentili abitanti cambogiani che, sembrano diventare sempre più copiosi, proprio al crepuscolo, come se fino a quel momento fossero rimasti nascosti. Una festa vera e propria che si replica ogni giorno alla solita ora. Si ride, si gioca a pallone, si chiacchiera amabilmente ma, sopratutto, si condivide, tutti insieme, uno momento semplice, che si ripete quotidianamente:il tramonto del sole.