Eilat è una località a sud dello stato d’Israele,stretta tra Egitto e Giordania,ancora poco conosciuta tra i vacanzieri italiani ma molto apprezzata da russi e nord europei. Continua a leggere
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Cosa fare a Eilat: guida alle attività da fare in questa piccola località del Mar Rosso
Comments 2 StandardQuando si pensa al Mar Rosso vengono subito in mente le tante località turistiche dell’Egitto, come la Sharm El Sheik, Hurghada o la più meridionale Marsa Alam. Non tutti sanno però che a pochi chilometri del confine egiziano e giordano esiste una località di nome Eilat appartenente allo stato israeliano, ancora sconosciuta al turismo italiano ma molto frequentata da quello dell’est Europa.
La posizione geografica di Eilat è davvero ottimale,adagiata sulle rive del Mar Rosso ideale, sia per dedicarsi alla vita di mare che per effettuare una serie di escursioni mozzafiato intorno alle bellissime montagne del sud Israele o per chi lo desidera per raggiungere uno dei siti archeologici più importanti del mondo:Petra, perla indiscussa della Giordania che dista da Eilat un centinaio di chilometri.
Eilat può essere raggiunta dall’aeroporto di Orio al Serio di Bergamo che ha da un paio di mesi reso operativo un collegamento bisettimanale effettuato dalla compagnia low cost Ryanair,con questa località israeliana, o meglio con l’aeroporto di Ovda situato ad cinquantina di chilometri da Eilat,che vanta un clima piacevole tutto l’anno e la tipica tranquillità della cittadine prettamente turistiche che si discostano di molto dall’animo vero del paese e che, nel caso di Eilat, non hanno niente a che vedere con lo spettacolo emozionale che suscitano città come Gerusalemme, vero animo dello stato di Israele. Ad ogni modo passare qualche giorno a Eilat,magari al termine di un tour di Israele o utilizzandola come base per qualche escursione, può essere davvero gradevole.Il mare che bagna Eilat è il Mar Rosso che non ha bisogno di molte presentazioni, la vita marina è variegata, la barriera corallina situata a pochi chilometri a sud di Eilat è quasi immacolata. Distante una ventina di chilometri dal centro di Eilat la Coral Beach Nature Reserve,è una riserva unica dove a fronte di un piccolo biglietto d’ingresso,offre la possibilità di effettuare snorkeling tra una miriade di pesci colorati e formazioni calcaree molto rigogliose. Raggiungere questa area protetta è semplice, partono circa ogni mezz’ora i bus direttamente dalla stazione dei bus di Eilat, situata nella zona alta della cittadina a circa 10 minuti dalle spiagge cittadine.Contrattare un taxi non è economico a Eilat come in tutto l’Israele, quindi spesso, se non ci si vuole organizzare con gli spostamenti fai da te è meglio affidarsi a qualche agenzia turistica della zona, come l’agenzia Fun-Time che propone uno svariato numero di escursioni con partenza anche da Eilat a prezzi abbastanza ragionevoli realizzate grazie ad un personale professionale e qualificato.
La vita a Eilat è scandita dai ritmi lenti dei turisti che sono particolarmente interessati a trascorrere le loro giornate tra gli hotel lussuosissimi e mastodontici e centri commerciali che ospitano i soliti brand alla moda che fanno parte ormai di quell’inesorabile globalizzazione che si sta diffondendo in buona parte del mondo. Eilat non ha una parte antica ma è circondata da montagne di arenaria rossa e formazioni rocciose vere e proprie opere d’arte, come quelle ospitate all’interno del Timna Park, la cui visita può essere effettuata anche in mezza giornata.
Gli hotel hanno costi variabili che vanno dai 70 euro a notte per una camera doppia ai 100 euro a notte per un camera doppia in trattamento di tutto incluso per due persone(in bassa stagione)scelta che, a seguito della mia esperienza in un hotel con trattamento di solo pernottamento, mi sento di consigliare vivamente, non fosse altro per i costi elevati delle pietanze nei vari ristoranti della zona accompagnati da una scarsa qualità del cibo servito.La vita serale è particolarmente divertente per le famiglie con i bambini che si assiepano intorno alle giostre posizionate proprio al centro della passeggiata principale. Per concludere la giornata in allegria tutte le sere intorno alle 20.30 nel giardino comunale situato accanto al cinema Imax di Eilat si realizza uno spettacolo di fontane danzanti della durata di circa 20 minuti, che raduna moltissimi dei vacanzieri di Eilat interessati a concludere una bella giornata di sole e mare, con una rilassante armonia di suoni:
Come organizzare un viaggio in Terra Santa:consigli utili per spostarsi in bus
Leave a comment StandardUn viaggio in Israele può essere un sogno per chi è devoto, una rivelazione per chi non lo è ma, qualsiasi sia il vostro obbiettivo,Israele vi sconvolgerà per il suo misticismo, vi inebrierà per il profumo delle spezie profuso tra i suoi vicoli, vi appagherà per il gusto dei suoi piatti.
La prima cosa da pianificare quando si organizza un viaggio in Israele è sicuramente l’itinerario da seguire, le cose da vedere sono tantissime e praticamente disseminate tra nord e sud. C’è chi decide di limitarsi solo alla parte nord o meglio a Gerusalemme,che da sola merita tutto il viaggio, chi invece preferisce spingersi fino al sud per esplorare la regione del Mar Morto fino a giungere nella parte più meridionale d’Israele, Eilat sul Mar Rosso, dove regalarsi qualche giorno di mare tra sole e barriera corallina.Se si decide di limitarsi solo alla città di Gerusalemme bisogna acquistare un volo aereo con destinazione Tel Aviv Ben Gurion, lo scalo aeroportuale a meno di un’ora di distanza da Gerusalemme, raggiungibile con un bus 485 della compagnia Egged che parte direttamente dall’aeroporto Ben Gurion al costo di circa 4 euro a tratta, questa corsa non è segnalata sul sito della compagnia, http://egged.co.il poiché è una linea recente e ne vengo a conoscenza grazie alle chiacchiere scambiate con un simpatico autista della compagnia, conosciuto alla fermata del bus che si trova al livello 2 del terminal 3,una volta atterrati basta seguire le indicazioni per Egged Service.La frequenza dei bus dall’aeroporto di Tel Aviv a Gerusalemme è di circa ogni ora tutti i giorni tranne durante lo Shabbat la festa del riposo ebraico, che parte dal venerdì sera fino al sabato sera.Durante questo momento della settimana l’unica soluzione per raggiungere Gerusalemme dall’aeroporto è quella di affidarsi ai taxi o ai trasferimenti condivisi(buona compagnia da consultare è Flo Shuttle).
Se si decide di esplorare Israele nella sua totalità, estendendo la propria permanenza oltre Gerusalemme, è proprio da questa città che si deve partire alla scoperta dell’altro, ugualmente bello, Israele.Sempre la compagnia Egged copre in maniera abbastanza capillare il territorio, ma è bene fare alcune precisazioni per evitare di correre alcuni rischi, la stazione centrale dei bus di Gerusalemme rimane ad almeno un oretta di cammino da Jaffa Gate,una delle entrate principali per la Gerusalemme antica,nel caso preferiate un mezzo di trasporto per avvicinarvi al centro storico basta prendere la linea di tram numero 1, che effettua un giro circolare partendo dalla zona moderna di Gerusalemme e avvicinandosi alla zona storica, prevalentemente pedonale.
La stazione dei bus è abbastanza organizzata con una serie di attività dove acquistare cibarie per il viaggio, le piattaforme dove fermano i bus per le varie località sono ben indicate anche in lingua inglese, i biglietti devono essere fatti in anticipo per non correre il rischio di rimanere a terra qualora il bus sia al completo, probabilità assai ricorrente sopratutto sulle tappe lunghe come Gerusalemme Eilat, il numero per questa linea è il 444, il costo è di circa 17 euro, meglio acquistare il titolo di viaggio il giorno prima direttamente alla biglietteria della stazione dei bus di Gerusalemme.Il bus 444 ha 4 corse al giorno e la stessa linea ferma sia a Ein Boqueq, la zona dove si concentrano gli hotel più famosi del Mar Morto,passando per la meravigliosa Arava Valley, la zona desertica dell’Israele,proseguendo poi per Masada, antica fortezza difensiva a 400 metri sul livello del Mar Morto. Ultima fermata del bus 444 è la località balneabile di Eilat alla quale si arriva da Gerusalemme dopo 4 ore di tragitto bellissimo, con inclusa una breve sosta di 10 minuti, al termine della quale l’autista riprende velocemente la sua corsa.La stazione di Eilat si trova nella parte alta della città a circa 15 minuti dalla spiaggia cittadina ed è sempre di qua che parte anche il bus per l’aeroporto di Ovda, il recente scalo aeroportuale a 60 chilometri circa da Eilat, incastrato tra bellissime montagne, base delle principali compagnie aeree low cost europee come Wizz Air,Ryanair ecc…
Anche per prendere questo bus è bene arrivare con anticipo e mettersi in fila per evitare, non solo di rimanere a terra, ma per non rischiare di essere schiacciati da qualche maleducato turista che tenti in ogni maniera di salire sul bus.
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LA GRANDE MOSCHEA DI MUSCAT
Leave a comment StandardMuscat è la capitale dell’Oman uno dei ricchi stati posizionati nella penisola Arabica, che da un pò di tempo è diventata una meta apprezzata per chi ama la natura e pratica immersioni e per chi vuole immergersi nella storia di un popolo carovaniero che ha fondato la sua fortuna sull’oro nero, o chi invece decide di visitare la capitale grazie agli scali lunghi che la compagnia di bandiera”Oman air”propone nelle sue tratte verso l’estremo oriente,proprio per incentivare la visita di questo paese.Il viaggio in aereo da Milano Malpensa dura 6 ore e 20 minuti in un comodo aereomobile, nel quale ti viene regalato anche un simpatico set di benvenuto, composto da calzini per la notte, mascherina per la luce, tappi per orecchie, spazzolino e dentifricio.Appena arrivati bisogna richiedere un visto ottenibile in breve tempo ad un banco posizionato proprio difronte le porte d’ingresso dell’area arrivi, il costo è di 5 real omaniti, l’equivalente di 15 euro circa.
Per chi dispone di uno scalo di 7 ore o più, non avrà molto tempo per visitare tantissime cose ma potrà ugualmente avere un’idea delle meraviglie di questo paese, recandosi senza indugio alla Grande Moschea, una delle più belle e importanti della cultura mussulmana e una delle più grandiose che io abbia mai visto. Distante solo 10 minuti dall’aereoporto può essere raggiunta con un taxi, al costo di 5 real, rigorosamente trattate, o con il comodo, conveniente e super consigliato bus numero 1 al costo di 300 baixa circa un 1 euro e 20 centesimi, che troverete non direttamente in aereoporto , ma sulla strada che lo costeggia, a soli 5 minuti dall’uscita, raggiungibile andando sempre dritto e superando l’aerea parcheggi.Inutile chiedere informazioni al personale aereoportuale o a chiunque altro, nessuno conosce l’esistenza di questo bus, ho scoperto la sua presenza quando ero sul taxi è ho visto un bus rosso fermarsi nei paraggi della moschea,in seguito è diventato il mio mezzo principale di trasporto, poichè effettua collegamenti frequenti verso la stazione di bus di Ruwi, dalla quale è possibile raggiungere diversi paesi limitrofi a Muscat.
Gli autisti sono gentilissimi e nonostante non comprendano molto bene l’inglese, sapranno aiutarvi e indicarvi la soluzione migliore, in Oman il turista e sacro e viene rispettato moltissimo anche troppo.
Una volta giunti alla Grande Moschea bisogna avere un copricapo abbastanza grande, necessario per coprire testa e braccia, ovviamente anche le gambe devono essere coperte e le scarpe lasciate fuori dall’ingresso in appositi scaffali. Una volta al suo interno bisogna solo perdersi nella bellezza di questo luogo costruito per stupire i numerosi turisti, di cui molti italiani, con il gusto dei suoi marmi di Carrara, il suo grande candeliere composto da 120 luci,il soffitto in legno iraniano finemente decorato. Circondata da curati giardini, adorni di fiori che creano la cornice perfetta a questo luogo senza tempo, punta di diamante tra le bellezze architettoniche di questa terra antica chiamata Oman.
ISTANBUL EUROPA E ASIA CHE SI INCONTRANO
Leave a comment StandardFinalmente riesco a comprare un biglietto aereo per Istanbul spendendo 171 euro in due andata e ritorno, prezzo piu’ che vantaggioso per questa destinazione. Atterro all’aereoporto di Sahiba Gokcen alle 18 e dopo aver presentato la mia carta d’identita’ alle autorita’ doganali turche, salgo senza indugi sul bus che mi condurra’ al porto Eminonu da dove mi imbarchero’ per Kodikoy, il punto di partenza per la scoperta della Istanbul piu’ antica. Su tutte le guide turistiche di Istanbul, lette prima della mia partenza, era chiaro che il percorso tra aereoporto e citta’, in alcune ore della giornata, sarebbe potuto durare anche piu’ di un’ora a causa del traffico, ma di certo non mi aspettavo di impiegarne due di ore, faccio appena in tempo a prendere uno degli ultimi traghetti in funzione che cessano il loro servizio alle 9 di sera. la traversata serale del Bosforo mi emoziona, in lontananza si iniziano a scorgere i minareti di Aya Sofia e della Moschea Blu, è eccitante pensare a questi due continenti, quello Europeo e quello asiatico, separati soltanto da un canale. Una volta arrivati a Kodikoy prendo il tram in direzione Sultanahmet, mi sono lasciata alle spalle i grandi grattacieli e centri commerciali della Istanbul nuova che guarda ad un futuro sempre piu’ prospero fatto anche da un’incontenibile e selvaggia voglia di costruire, per apparire agli occhi del mondo citta’ all’avanguardia.
Una volta scesa dal tram devo fare non poca fatica per trovare la mia sistemazione, chiedo informazioni a piu’ persone trovate lungo il percorso ma nonostante la loro estrema gentilezza finisco per percorrere sempre la stessa strada senza trovare l’hotel, ma per fortuna, quando ormai iniziavo ad essere veramente stanca ecco apparire la piccola insegna luminosa in un vicoletto per nulla illuminato. Il gestore mi accoglie un po’ infastidito probabilmente per il mio orario d’arrivo, ma per una spesa di soli 33 euro per due notti inclusa la colazione non sto di certo a farmi domande.La camera a differenza delle recenzioni negative lette prima di partire non è poi cosi’ male,lasciato lo zaino esco ancora giusto il tempo di mettere qualcosa nello stomaco e si va a nanna.
Il mattino sono carica pronta per partire alla scoperta che comincia proprio con la visita dello storico quartiere di Sultanahmet che è a soli deci minuti dal mio hotel, un’area molto estesa che racchiude alcuni dei simboli piu’ celebri della citta’ come la Moschea del sultano Ahmet conosciuta come Moschea Blu per via delle sue spendide maioliche Iznik che rivestono le pareti interne, piu’ di 21.000 piastrelle in ceramica dalle diverse tonalita’ di blu che creano un gioco di luce mozzafiato rendendo questa moschea una vera e propria opera d’arte, l’ ingresso è consentito fuori dall’orario di preghiera gratuitamente, basta lasciare le scarpe all’esterno in appositi scaffali, per le donne è obbligatorio il capo coperto, per me è bastato utilizzare il cappuccio della tuta che indossavo ma per chi ne fosse sprovvisto vi è un servizio preposto alla fornitura di teli per il capo. Non riesco a smettere di guardare questa moschea è bellissima,sulla stessa piazza si puo’ osservare un altro simbolo indiscusso di Istanbul la basilica di Santa Sofia in turco chiamata Aya Sofya fu cattedrale cristiana fino al 1453 poi moschea ed infine museo dal 1935. Decido di guardarla solo da fuori e fare un po’ di foto, il suo edificio esterno è di una tonalita’ di rosa in alcuni punti un po’ sbiadita si puo’ visitare il suo interno e il museo a fronte di un biglietto di ingresso.
Decido di non entrare a visitare Aya Sofya e mi dirigo impaziente verso la Basilica Cisterna, uno dei monumenti che quasi tutte le guide danno come uno dei meno importanti, e che invece secondo me non puo’ non essere visitato, il suo biglietto d’ingresso costa 20 lire turche l’equivalente di circa 8 euro .La Cisterna Basilica è la cisterna sotteranea piu’ grande conservata a Istanbul costruita sotto il regno di Giustiniano, uno spazio di 140 metro per 70 che ospita dodici file di 28 colonne alte 9 metri e decorate in stile dorico.L’ambiente è perfettamente conservato e nelle sue acque vivono pesci enormi, uno spettacolo suggestivo e imperdibile a parer mio.
L’ora di pranzo è sempre piu’ prossima e decido di seguire il percorso del tram, che appena arrivata mi aveva condotto nei pressi dell’hotel, nel senso opposto cosi’ da tornare nei pressi del porto durante il tragitto mi fermo a sbirgiare tra botteghe di orafi e antiche ferramente che vendevano i classici pentolini per il te che qui è una vera e propria istituzione. Una volta giunti al porto trovo una serie di ristoranti che propongono menu’ per turisti ma non mi convincono e vado alla ricerca di qualcosa di piu’ autentico mi imbatto in un’imbarcazione ancorata al porto che cucina su piastra delle sardine fresche di pesca che vanno a farcire un morbido panino, semplice ma gustosissimo con l’aggiunta di una spruzzata di succo di limone. Consumo questa bonta’ seduta su di un basso sgabello in legno sotto di un telone in pastica che mi riparava dalla pioggia che inizia a scendere copiosa, questo posto è frequentato da gente del posto in pausa pranzo.
Prima di dedicarmi alla visita del Grande Bazar che lascio volutamente a fine giornata mi sposto verso la moschea di Solimano il Magnifico impiego circa una ventina di minuti dal porto. Situata sul sesto colle di Istanbul, nella parte occidentale della citta’. Il cortile esterno è contornato da splendidi e curatissimi giardini ed al centro si trova una fontana per le abluzioni sormontata da cupola.I l suo interno ha soffitti alti e colorati
ma nostante sia molto bella anche questa struttura il mio cuore ormai batte per la Moschea Blu. Il Grande Bazar è l’ultima tappa della mia intensa giornata qui si vende di tutto dai gioielli ai servizi da te oltre a spezie e le Turkish deligh una specie di caramelle gelatinose di vari gusti di cui i turchi sono ghiotti ma mi limito all’acquisto di una sola confezione di queste caramelle al gusto di melograno perchè in realta’ non le trovo cosi’ esilaranti, ma in compenso faccio scorta di te di diversi gusti. Istanbul illuminata è uno spettacolo esilarante e non posso non ritornare, per un ultimo sguardo, a Sultanhamet ma è in corso la preghiera e mi devo accontentare di vedere la Moschea Blu solo esternamente circondata da un’atmosfera suggestiva.
La mia ultima cena turca mi regala una scoperta gustosissima l’assaggio del mio primo humus il cui gusto mi conquista al primo assaggio, si tratta di una crema di ceci accompagnata con del pane turco.La mattina seguente con un piccolo costo aggiuntivo acquisto il transfer per l’aereoporto offerto dal nostro hotel il proprietario si mostra piu’ gentile che all’arrivo facendomi anche un piccolo sconto. La strada è ancora una volta bloccata da un traffico allucinante, ci sono auto incolonnate per chilometri ma per fortuna non devo imbarcare bagagli cosi’ vado direttamente al controllo di sicurezza pronta per ritornare a casa felice e soddisfatta.
IL TETTO DEL MOMDO? Ma il BURJ KHALIFA
Leave a comment StandardDubai e’ senza dubbio il simbolo di una ricchezza estrema, di un lusso sfrenato ed eccessivo, di una classe economica emergente ,che ha portato negli ultimi anni alle luci della ribalta tutti quei paesi del medio oriente, la cui grande ricchezza e’ sempre stato il petrolio e le risorse minerarie e che hanno deciso di aprire le porte al turismo con un comune denominatore:STUPIRE,STUPIRE,STUPIRE.
Il nostro viaggio comincia gia’ a bordo del boing 777 di EMIRATES , compagnia asiatica pluripremiata per confort e affidabilita’ con hub a dubai, dove veniamo coccolati da un personale gentile e disponibile che ci serve piatti internazionali di gran gusto.Una volta atterrati la prima cosa che ci balza agli occhi e’ la maestosita’ dell’aereoporto che ad oggi resta per noi il piu’ bello mai visto, sbrighiamo le formalita’ doganali in breve tempo nonostante la mole di gente che in ogni momento della giornata riempie la file degli sportelli.Sono le prime ore del mattino e siamo super pronti a scoprire questa nuova mecca turistica. Le guide turistiche, precedentemente studiate come mia consueta abitudine, parlavano di un efficentissimo sistema di metropolitana che in poco tempo collegava il centro citta’ ma, nonostante noi avessimo seguito le indicazioni segnaletiche ci ritroviamo a girare nello stesso punto per circa mezz’ora; probabilmente per chi visita Dubai oggi le cose sono certamente piu’ semplici e la segnaletica piu’ chiara e dettagliata visto che nel periodo in cui l’abbiamo visitata noi la metro era ancora in fase di ultimazione. Ad ogni modo grazie a qualche anima buona riusciamo a salire su un bus in funzione diretto ugualmente al il centro citta’. Una volta scesi tutto ci appare esattamente come lo avevamo immaginato: grandi strade a 4 corsie sulle quali corrono auto eleganti e autoarticolati, enormi palazzoni specchiati che svettano su nel cielo quasi a voler dire:ehi tu microbo qui comando io.La nostra idea era di lasciare per ultimo la visita delle attrazzioni piu’ conosciute ed e’ cosi che partiamo alla ricerca della parte piu’ antica di dubai o perlomeno di quel lato nascosto dove ancora il tempo e’ scandito dal Muezzin che richiama i fedeli alla preghiera mussulmana.Arrivare alla citta’ vecchia , chiamata Bastakia, non e’ stata impresa facile dovevamo attraversare il fiume CREEK che divide in due la citta’,ma anche in questo caso camminiamo a lungo senza trovare alcuna indicazione dell’imbarcadero e dopo aver chiesto a molti viandanti ignari di cio’ che cercassimo, riusciamo a salire su di un abra la tipica imbarcazione di legno caratteristica di Dubai, siamo gli unici turisti,la traversata dura pochi minuti ed e’ veramente emozionante scorgere il minareto della citta’ vecchia da quella prospettiva privileggiata che da le spalle ai grandi mostri di cemento
Il souk e’ incantevole un crogiolo di colori e odori ,immancabile una bella bevuta di latte di cocco per refrigerarsi dal caldo torrido delle ore centrali del giorno, il sole picchia forte nonostante noi fossimo a meta’ dicembre ,la gente del posto e’ gentile ci saluta con grandi sorrisi con un’aria quasi stupida nel vedere turisti da queste parti,probabilmente perche’ la gente che viene a Dubai si concentra nelle zone costiere dove sorgono i grandi hotel come il famosissimo BURJ AL ARAB piu’ comunemente chiamato LA VELA
Il mare sul quale si affaccia l’hotel ha dei color strepitosi ed e’ molto piacevole camminare sulla sabbia bianchissima.l’ hotel ha una pista di atterraggio sul tetto della struttura e per chi volesse entrare all’interno della struttura esiste la possibilta’ di prenotare anche solo un te ,ad un prezzo non proprio economico , presso il bar panoramico al suo interno.E’ ora giunto il momento di salire sul piu’ grande grattacielo del mondo(pare ancora per poco visto che nel 2018 in arabia saudita verra’ inaugurato un grattacielo di ben 1 km)la nostra salita e’ prevista per le 18:00 orario scelto da me previa prenotazione web che ti consente di saltare la fila e di risparmaiare sul costo del biglietto. la nostra mappa segnalava la stazione della metro a poca distanza dalla vela,le nostre aspettative pero’ rimangono disattese visto che ci impieghiamo circa mezz’ora di strada a piedi per raggiungere la metro ed e’ stata una vera fortuna riuscire a trovarla visto che nessuno dei viandanti fermati, per chiedere indicazioni,ne conoscesse l’esistenza era come se gli stessi abitanti ignorassero tutto cio’ che sta accadendo intorno a loro e come se volessero rimanere attaccati ad un passato che ormai si sta sgretolando sotto i loro occhi.Dire che la vista dal piano numero 124 e’ spettacolare e’ dir poco, una distesa di deserto sulla quale sono visibili i segni di questa fortuna:il petrolio. Ci sono pozzi petroliferi a perdita d’ochhio ed e’ proprio di li che ci si rende conto di quanto l’uomo voglia dominare tutto anche cio’ che non gli appartiene….