Dubai e’ senza dubbio il simbolo di una ricchezza estrema, di un lusso sfrenato ed eccessivo, di una classe economica emergente ,che ha portato negli ultimi anni alle luci della ribalta tutti quei paesi del medio oriente, la cui grande ricchezza e’ sempre stato il petrolio e le risorse minerarie e che hanno deciso di aprire le porte al turismo con un comune denominatore:STUPIRE,STUPIRE,STUPIRE.
Il nostro viaggio comincia gia’ a bordo del boing 777 di EMIRATES , compagnia asiatica pluripremiata per confort e affidabilita’ con hub a dubai, dove veniamo coccolati da un personale gentile e disponibile che ci serve piatti internazionali di gran gusto.Una volta atterrati la prima cosa che ci balza agli occhi e’ la maestosita’ dell’aereoporto che ad oggi resta per noi il piu’ bello mai visto, sbrighiamo le formalita’ doganali in breve tempo nonostante la mole di gente che in ogni momento della giornata riempie la file degli sportelli.Sono le prime ore del mattino e siamo super pronti a scoprire questa nuova mecca turistica. Le guide turistiche, precedentemente studiate come mia consueta abitudine, parlavano di un efficentissimo sistema di metropolitana che in poco tempo collegava il centro citta’ ma, nonostante noi avessimo seguito le indicazioni segnaletiche ci ritroviamo a girare nello stesso punto per circa mezz’ora; probabilmente per chi visita Dubai oggi le cose sono certamente piu’ semplici e la segnaletica piu’ chiara e dettagliata visto che nel periodo in cui l’abbiamo visitata noi la metro era ancora in fase di ultimazione. Ad ogni modo grazie a qualche anima buona riusciamo a salire su un bus in funzione diretto ugualmente al il centro citta’. Una volta scesi tutto ci appare esattamente come lo avevamo immaginato: grandi strade a 4 corsie sulle quali corrono auto eleganti e autoarticolati, enormi palazzoni specchiati che svettano su nel cielo quasi a voler dire:ehi tu microbo qui comando io.La nostra idea era di lasciare per ultimo la visita delle attrazzioni piu’ conosciute ed e’ cosi che partiamo alla ricerca della parte piu’ antica di dubai o perlomeno di quel lato nascosto dove ancora il tempo e’ scandito dal Muezzin che richiama i fedeli alla preghiera mussulmana.Arrivare alla citta’ vecchia , chiamata Bastakia, non e’ stata impresa facile dovevamo attraversare il fiume CREEK che divide in due la citta’,ma anche in questo caso camminiamo a lungo senza trovare alcuna indicazione dell’imbarcadero e dopo aver chiesto a molti viandanti ignari di cio’ che cercassimo, riusciamo a salire su di un abra la tipica imbarcazione di legno caratteristica di Dubai, siamo gli unici turisti,la traversata dura pochi minuti ed e’ veramente emozionante scorgere il minareto della citta’ vecchia da quella prospettiva privileggiata che da le spalle ai grandi mostri di cemento
Il souk e’ incantevole un crogiolo di colori e odori ,immancabile una bella bevuta di latte di cocco per refrigerarsi dal caldo torrido delle ore centrali del giorno, il sole picchia forte nonostante noi fossimo a meta’ dicembre ,la gente del posto e’ gentile ci saluta con grandi sorrisi con un’aria quasi stupida nel vedere turisti da queste parti,probabilmente perche’ la gente che viene a Dubai si concentra nelle zone costiere dove sorgono i grandi hotel come il famosissimo BURJ AL ARAB piu’ comunemente chiamato LA VELA
Il mare sul quale si affaccia l’hotel ha dei color strepitosi ed e’ molto piacevole camminare sulla sabbia bianchissima.l’ hotel ha una pista di atterraggio sul tetto della struttura e per chi volesse entrare all’interno della struttura esiste la possibilta’ di prenotare anche solo un te ,ad un prezzo non proprio economico , presso il bar panoramico al suo interno.E’ ora giunto il momento di salire sul piu’ grande grattacielo del mondo(pare ancora per poco visto che nel 2018 in arabia saudita verra’ inaugurato un grattacielo di ben 1 km)la nostra salita e’ prevista per le 18:00 orario scelto da me previa prenotazione web che ti consente di saltare la fila e di risparmaiare sul costo del biglietto. la nostra mappa segnalava la stazione della metro a poca distanza dalla vela,le nostre aspettative pero’ rimangono disattese visto che ci impieghiamo circa mezz’ora di strada a piedi per raggiungere la metro ed e’ stata una vera fortuna riuscire a trovarla visto che nessuno dei viandanti fermati, per chiedere indicazioni,ne conoscesse l’esistenza era come se gli stessi abitanti ignorassero tutto cio’ che sta accadendo intorno a loro e come se volessero rimanere attaccati ad un passato che ormai si sta sgretolando sotto i loro occhi.Dire che la vista dal piano numero 124 e’ spettacolare e’ dir poco, una distesa di deserto sulla quale sono visibili i segni di questa fortuna:il petrolio. Ci sono pozzi petroliferi a perdita d’ochhio ed e’ proprio di li che ci si rende conto di quanto l’uomo voglia dominare tutto anche cio’ che non gli appartiene….