Ormai è mezzanotte quando il mio volo proveniente da Monaco di Baviera atterra all’aereoporto di New Delhi capitale politica ed economica dello stato indiano.
Sono anni che sognavo di fare questo viaggio e dal momento in cui ho finalmente prenotato il volo non ho fatto altro che pensare a come sarebbe potuta essere quest’India della quale in molti parlano, ma che in pochi sanno spiegare cosa sia. Purtroppo il mio spirito cambia a pochi giorni dalla partenza a causa di un lutto devastante che colpisce me e il mio compagno e che distoglie completamente la mia attenzione dai preparativi del viaggio. Dopo interminabili titubanze sul partire o meno decidiamo di intraprendere quest’avventura con uno spirito completamente diverso senza provare alcun sentimento, quasi anestetizzati.
Appena scesi dall’aereo il cartellone pubblicitario di India promozione turistica mi balza agli occhi con la sua scritta:INCREDIBLE INDIA, solo a fine viaggio potro’ capire il senzo di questa affermazione.
Il transfer dall’aereoporto, prenotato in fretta e furia,prima di partire si rivela una vera e propria fregatura nessuno si palesa a me con un cartello recante il mio nome, cosi’ un po’ stufa di aspettare mi rivolgo al servizio di taxi dove ne trovo uno disposto a portarmi in hotel per 700 rupie in due. Mi rendo subito conto che forse non si tratta di un taxi autorizzato ma di un autista con accompagnatore ,che per tutto il tragitto cerca di convincermi ad affidarmi a lui per un tour, declino gentilmente e non mi lascio spaventare da tutte le sue raccomandazioni ed esortazioni a non girare mai soli per Delhi, cosa che invece ho regolarmente fatto nei giorni a venire senza troppi problemi.Succede però qualcosa che cambia i miei programmi, il mio pseudo tassista mi comunica che non puo’ accompagnarmi in hotel poichè, a causa delle elezioni indiane, la zona di Paharganj, quella in cui si trova il mio hotel, principale base di tutti i backpackers che soggiornano a Delhi, è chiusa e che accompagnarmi a piedi sarebbe stato troppo richioso.Il tassista mi accompagna in un’ agenzia turistica che mi spaccia per un punto di ascolto per turisti dove un ragazzo, abbastanza gentile, mi fa parlare al telefono con un tizio che si finge il proprietario del mio hotel, il quale mi fa credere di essere chiuso per due giorni a causa di queste elezioni, il fine ultimo di tutto questo raggiro era evidentemente vendermi una nuova sistemazione in hotel, ma mi mostro decisa a non spendere di piu’ di ciò che io abbia speso e, magicamente mi propongono una soluzione più plausibile, cioè quella di accompagnarmi vicino l’hotel per poi proseguire con un rickshaw, la classica bicicletta con traino che porta a spasso la gente per piccoli percorsi, ovviamente il prezzo di tutti questi
spostamenti lievita , arrivando a 1200 rupie.
Finalmente arriviamo in hotel dove ci accolgono tutti con calore nonostante fossero ormai le 3 del mattino, paradossalmente mi contatta anche l’autista del transfer che avevo prenotato, dicendomi che mi aspettava ancora in aereoporto, roba da matti, vado a dormire distrutta e sconsolata pensando che l’inizio non era stato dei migliori.
Il giorno dopo ho quasi timore a mettere piede fuori dall’hotel ma ormai sono lì e di certo non sono tipa che si tira indietro alle difficoltà , l’impatto con la città è pazzesco, il traffico è allucinante, uomini e animali si spostano in mezzo a tutto questo groviglio impazzito con assoluta disinvoltura, vengo avvicinata continuamente da gente che cerca di darmi suggerimenti su strade o ristoranti, chi cerca di vendermi tour o mercanzie, chi semplicemente mi chiede soldi per mangiare.Attraversare la strada è un impresa titanica,nessuno si ferma per farti passare e si ha quasi la sensazione di venire investiti da un momento all’altro, ma sembrerà strano, dopo il primo impatto traumatico comincio ad abituarmi a tutto ciò ed anche attraversare la strada mi sembra più semplice.
Dopo i primi giorni a Delhi si parte in bus per Agra, cittadina situata nello stato dell’Uttar Pradesh, dove si trova il Taj mahal, il celebre mausoleo fatto costruire nel 1632 dall’imperatore moghul Shah Jahan in memoria della sua moglie preferita. Questa costruzione è stata inserita tra le sette meraviglie del mondo antico e la sua visione lascia esterefatti già dal primo sguardo in lontananza
Il biglietto d’ingresso per il Taj Mahal ho un costo per i turisti stranieri di 750 rupie a persona inclusivo di bottiglia d’acqua e copri scarpe necessarie per l’ingresso nel mausoleo, caramelle o cibarie sono vietate all’interno della struttura alla quale si accede dopo un minuzioso controllo su file distinte per uomini e donne. Inutile dire che la grandiosità del Taj Mahal è indescrivibile il bianco del marmo di Carrara risplende e ci si sente molto piccoli difronte a tanta bellezza, avevo visto tante foto ma dal vivo è tutto diverso non credevo fosse così grande.
Mi concedo ben due ore all’interno del complesso e dopo aver dato un’occhiata al museo che custodisce abiti e armi degli imperatori di dinastia Moghul mi godo un pò la vista del Taj seduta su di una panchina del parco circostante dove non è strano essere avvicinata da qualche scoiattolino in cerca di noccioline.
Conservando il biglietto d’ingresso si puo’ ottenere uno sconto per entrare al forte di Agra un’altra bellissima costruzione simbolo della città, fatta di arenaria rossa
Giro Agra con il tuc tuc il tipico ape car che è forse uno dei simboli piu’ famosi d’oriente, anche qui il traffico è impazzito, la vita delle persone si consuma ai margini delle strade dove mangiano, parlano, giocano a carte, accendono fuochi per scaldarsi e fare luce e talvolta dormono, poichè il numero dei senza tetto è enorme.
Lo stato dell’Uttar Pradesh non è solo storia ma racchiude anche alcuni luoghi di pellegrinaggio molto importanti per la religione induista come la cittadina di Mathura attraversata dal fiume Yamuna lo stesso che attraversa Delhi, molta amata dagli induisti perchè considerata il luogo natale di Krishna una delle divinità piu’ popolari dell’India,poco distante si trova la cittadina di Vrindavana, anch’essa associata ad episodi di vita di Krishna, oggi anche sede del ISKCON(movimento internazionale per la coscienza di Krishna).
Il Rajasthan è invece molto diverso dal punto di vista paeseggistico dall’Uttar, montagne rocciose si alternano a grandi distese di terra rossa dove ogni tanto spuntano cespugli erbosi
Questo è lo scenario che precede uno dei posti che maggiormente mi è piaciuto dell’india la cittadina di Jaipur conosciuta come ‘Pink City of India’ per via del colore rosato dei palazzi, come per esempio il palazzo dei venti’Hawa Mahal’, palazzo a 5 piani dove si aprono ben 953 finestre di piccola dimensione
Sicuramente il simbolo indiscusso di questa città è il forte di Amber un complesso di palazzi che si affaccia su di un lago artificiale, per accedervi bisogna salire una strada molto ripida che puo’ essere percorsa in jeep, come ho fatto io, o a dorso di elefante se si visita la struttura al mattino, questa soluzione a mio avviso è da escludere se si pensa che quei poveri elefanti sono sottoposti ad uno sforzo disumano.
Il viaggio in india va diviso in due parti distinte una culturale,che racchiude la storia monumentale e la sua bellezza, ed una parte che concerne il cuore e le emozioni che si provano, come quelle indescrivibili che ho provato in un parcheggio di bus mentre aspettavo di ritornare a Delhi,li ho conosciuto due fratellini di 12 e 9 anni uno dei quali, il piu’ grande solo sulla carta, poichè piccolo e minuto rispetto al fratello minore, ha rapito il mio cuore con i suoi occhioni vispi da chi sa già come va il mondo, impegnato a vendere ai turisti le sue bottiglie di acqua, per portare a casa poche rupie ma che, alla vista delle mie caramelle, ritorna bimbo, giochiamo insieme e ridiamo come si dovrebbe fare alla sua eta’mi insegna qualche parola di indu ed io mi ritrovo circondata da bambini e ragazzi che vogliono ridere e parlare con me, il mio bus riparte ed una lacrima scorre sul mio viso al pensiero di non rivedere piu’ quello sguardo intenso e triste che rimarrà per me il ricordo più bello di questa:INCREDIBLE INDIA.