YOGA IN VIAGGIO

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Lo yoga è una tematica a me assai cara che con il tema dei viaggi, il motore propulsore di tutta la mia vita, va a stretto contatto diventato oramai un legame indissolubile. Lo yoga a differenza di ciò che molti pensano non è una ginnastica è uno stato mentale, una disciplina nata nella mia amata India nella notte dei tempi, l’unione di corpo e mente finalizzato al raggiungimento di una pace spirituale intensa.
Il mio primo incontro con la spiritualità è avvenuto quando ero una bambina, un sentimento che non saprei spiegare ma che mi spingeva a comunicare sempre più spesso con me stessa,alla ricerca di non so bene che cosa. Dopo almeno una ventina d’anni ho trovato qualche risposta o meglio la spinta a continuare la mia ricerca e durante il mio primo viaggio in Asia ed in particolare in Sri Lanka,ho sentito ancora più forte il richiamo verso lo spirito. Poi in seguito di diverse vicissitudini spiacevoli della mia vita arrivo finalmente allo yoga.
Spiegare cosa sia realmente lo yoga, cosa praticare o quanti stili di yoga esistono non solo sarebbe troppo lungo e non sarei la persona giusta o qualificata per farlo,posso però affermare che lo yoga fa parte della mia quotidianità anche in viaggio.
Molti mi chiedono come io faccia ad avere sempre voglia di fare yoga o meglio come riesco a farlo ogni giorno anche quando non sono a casa. Nella vita di tutti i giorni la mia pratica inizia alle 04:30 con la meditazione, un rito ayurvedico di pulizia del corpo, una pratica di posizioni yoga che variano di giorno in giorno anche alla mia energia che ovviamente non può essere sempre la stessa ogni giorno per poi finire con una doccia e la carica giusta per affrontare la giornata.
Ovviamente non mi sono sempre svegliata così presto,inizialmente provavo una gran fatica ma ho iniziato a puntare la sveglia sempre un pochino prima fino ad arrivare a questa che ora considero il mio orario ideale, quello con l’energia giusta per me. Ognuno però deve trovare il proprio livello di connessione e questo non te l’insegna nessuno,lo capisci e basta.
Riuscire a mantenere queste abitudini in viaggio,su di un’aereo o in qualche camera di ostello, hotel o altro,non è facile anche perché viaggiando spesso in budget,mi imbatto in camere talmente piccole che distendere il mio tappetino pieghevole, accessorio indispensabile in qualsiasi mio bagaglio, è complicato.Nei casi in cui non ho spazio sufficiente rimango sul letto dedicandomi prevalentemente ad esercizi di respirazione e tecniche di meditazione anche molto semplici, perché al contrario di quello che erroneamente si possa pensare lo yoga è composto sia di pratiche dinamiche,chiamate asana che di meditazione da effettuare in totale immobilità, quindi lo spazio ristretto di una camera, il sedile di un aereo o qualsiasi mezzo di trasporto è ideale per la pratica meditativa, anzi l’esercizio diventa ancora più un sfida se dobbiamo concentrarci su di noi nonostante il trambusto che ci circonda.Se invece si è in una stazione o in un aeroporto io non mi sono mai vergognata di fare qualche asana in pubblico anche quando sapevo di attrarre gli sguardi curiosi di gente che spesso mi ha chiesto informazioni a riguardo, questo ovviamente dipende dalla propria indole. Non tutti siamo uguali e per non tutti può andar bene ciò che va bene a noi ma di sicuro quello che posso consigliare è di non abbandonare lo yoga mai e di portarlo in giro con voi sempre,ovunque, non serve dedicarci un’ora intera al giorno possono bastare anche soli dieci minuti quando non si hanno altre possibilità. L’importante è provare, trovare la propria dimensione yogica anche in viaggio, perché quando si trova un prezioso compagno di viaggio come lo yoga non lo si può mai abbandonare.

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