Nell’immaginario comune il Vietnam, così come altri paesi dell’estremo oriente, tra cui Cina e Corea,viene spesso associato ad una tradizione culinaria dai sapori forti e dalle tradizioni poco ortodosse, come quella di mangiare abitualmente il caro e amato fido domestico, senza scrupolo alcuno.Quest’idea non è propriamente corretta e la mia permanenza ad Hanoi, unitamente alla conoscenza di una giovane ragazza del posto, studente della facoltà di giornalismo, mi ha permesso di scoprire e provare a comprendere alcune pratiche culinarie che pur mi appaiono lontane dal mio pensare, presunto corretto, comune al mondo occidentale.
Per prima cosa bisogna sfatare alcuni preconcetti e pregiudizi che vedono i Vietnamiti ossessionati cacciatori di cani alla ricerca forsennata di un latrato da sterminare, con il solo gusto di servirlo a tavola. Anche in Vietnam e in buona parte dei centri abitati più grandi il cane e il gatto sono considerati animali d’affezione e come tali vengono curati e riveriti come siamo abituati a pensare in Italia, ma ce ne sono alcuni esemplari, di razza specifica, allevati per uso alimentari, ai quali credo sia riservata la stessa e identica crudeltà comune a tutti gli allevamenti italiani. Bisogna pensare, ad esempio, al consumo di carne di coniglio, animale che sempre più spesso viene considerato alla stregua di cane e gatto d’appartamento, al contempo largamente impiegato nel consumo di carne domestica.
Il consumo di carne di cane in Vietnam è da attribuirsi a tradizioni culinarie antichissime che prevedono l’utilizzo di tale carne sopratutto durante le feste, considerato anche cibo portafortuna,un po’ come avviene in Italia per le feste pasquali, durante le quali viene consumata carne d’agnello, nonostante ogni anno ci si sforzi di far comprendere ai consumatori quale atroce sofferenza e ingiusta pena, ci sia dietro questa tradizione.
In moltissimi ristoranti della capitale Hanoi può essere consumata carne di cane ma ci si può esimere tranquillamente, chiedendo spiegazioni sui piatti proposti e se non si è molto ferrati nella pratica della lingua inglese, si possono usare due parole, che insieme diventano fortemente eloquenti:NO DOG, facilmente comprensibili da quasi tutti.
Ma oltre a cane e serpente, altro alimento amato dai vietnamiti e decisamente lontano dai gusti culinari di noi italiani così abbondantemente viziati dal sapore delicato della pasta asciutta, in Vietnam non mancano piatti gustosissimi a come la zuppa di pesce, i noodles con il pollo, gli involtini primavera farciti con il tofu l’immancabile riso e tanto altro ancora, in grado di soddisfare anche i più esigenti, anche se devo ammettere che, per i vegetariani o per i salutisti non è semplicissimo trovare il cibo adatto visto che sia carne che cibi fritti sono quasi onnipresenti, non solo nei ristoranti, ma anche che tra le classiche bancarelle che vendono cibo da strada.Ad ogni modo qualsiasi cosa si scelga di mangiare l’importante è ricordarsi che assaggiare la cucina locale è sempre fondamentale per entrare in empatia con un posto nuovo, indipendentemente dalla scelta etica che si decide di intraprendere.
Ecco un video che mostra un menù consumato in un ristorante al centro della città di Hanoi.