La Grotta di Labante- una cavità carsica di importanza primaria a pochi chilometri da Bologna

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A pochi chilometri di distanza da Bologna, nel cuore dell’Appennino bolognese, e precisamente nel comune di Castel d’Aiano esiste una cavità carsica non ancora conosciuta al turismo, di certo non famosa come i Gessi Messiniani, ormai documentati e studiati, situati nella prima parte della fascia collinare di Bologna, ma che dal punto di vista strettamente scientifico, ricopre un ruolo fondamentale non fosse altro per la sua rarità, si tratta infatti di una grotta primaria nei travertini d’Italia, questo tipo di cavità sono molto rare e difficilmente superano i 4-5 metri di lunghezza.

Ho sempre amato l’Appennino bolognese, appena arrivata a Bologna era la mia prima valvola di sfogo per staccare la spina e ossigenare il cervello, poi ho iniziato a non essere serena neppure lì e a desiderare il rumore delle feste, le caciare in spiaggia e tante altre cose effimere che a pensarci oggi mi fanno venire i brividi. Poi però arrivano i disastri della mia vita, le perdite e infine i viaggi, l’Asia e lo yoga e così si inizia a pianificare una vita in giro per il mondo ed un piccolo ed umile rifugio nostro dove potersi fermare tra un peregrinare e l’altro, una casa immersa nella natura poco distante dall’unica città in cui sento affondare le mie radici nonostante io non sia nata lì: BOLOGNA la dotta, la grassa, la rossa.

Così in una lenta, molto lenta ricerca di una casina che faccia al caso mio e del mio compagno di vita, scelgo di andare a vederne ben 4 in una mattinata serena e calda di inizio giugno. Tra tutte le case viste una è sicuramente quella che potrei considerare al caso nostro ma purtroppo alcuni particolari di non poco conto fanno in modo che io afflitta e sconsolata non abbia più voglia di visitare quella che è forse una delle attrazioni maggiormente frequentate nei dintorni del centro di Castel d’Aiano, appunto la Grotta di Labante ma che incontro quasi inaspettatamente sulla via del ritorno.

Per arrivare alla grotta servono pochi minuti di macchina poiché il sito è distante al massimo 6 chilometri, il parcheggio è abbastanza ampio da accogliere i visitatori della domenica, quelli che arrivano qui ben equipaggiati per trascorrere una domenica in completo relax nella natura. L’ingresso alla grotta è gratuito e una bella cascatella sovrasta l’ingresso, il flusso dell’acqua non è forte o scenografico ma entrando in grotta qualche schizzo di acqua addosso è garantito.

Intorno alla grotta il paradiso, come lo chiamo io, silenzio, cielo e tanto bel verde dove potersi distendere a riposare, unico neo per me che sono vegetariana, l’odore per non dire la pizza della carne alla brace che qui ci si può cucinare in autonomia utilizzando le postazioni barbecue, un piccolo bar prepara dei panini o le tipiche tigelle, un piccolo pane dalla forma circolare, da farcire a piacimento.

Il tempo in cui ci siamo fermati in questo luogo di assoluta bellezza ancora non troppo preso di mira dai turisti non è stato molto ma abbastanza per trovare pace e come ormai consuetudine per me, praticare qualche postura di yoga a sigillo di una giornata che dalla delusione per la casa non trovata si è rivelata di grande, grandissima gratitudine verso la natura.

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