Bali. l’isola degli dei più famosa al mondo non è di certo famosa per le acque del suo mare,se paragonate a quelle cristalline che bagnano idilliache spiagge di sabbia bianca presenti nelle isole vicine,come Lembongan, Nusa Penida o Gili. Il mare a Bali è comunque discreto, spesso agitato diventa lo spot ideale per chi pratica o vuole iniziare a praticare il surf, un vero e proprio culto per balinesi e turisti australiani,che vengono qui sopratutto durante le vacanze di Natale, quando ci sono le onde più alte, in corrispondenza proprio della stagione dei monsoni. Nonostante il mare di Bali non sia proprio il simbolo di un paradiso esotico, ciò non vuol dire che le spiagge ed il contesto naturale siano da sottovalutare, tutt’altro il litorale, sopratutto quella che va da Kuta, a Legian altra località fortemente urbanizzata delle costa di Bali è molto bello, con lunghe palme scosse dal vento e picchi montuosi a perdita d’occhio. Proprio quando Kuta beach è meno affollata dai turisti si possono fare bellissime passeggiate su una sabbia dorata tappezzata solo da una miriade di rifiuti che arrivano puntualmente dal mare durante questo periodo. Sembra davvero poco allettante questa cornice paesaggistica che potrebbe essere evitata con un pò di buon senso umano e non solo il loro o quello dei paesi asiatici, ma di tutti quei paesi del mondo che si ritengono moderni,lungimiranti ed ecologici, perché i rifiuti di Bali sono anche i nostri, i vostri ed i loro.Forse una passeggiata a Kuta beach durane la stagione dei monsoni può far venir voglia di piegarsi, raccogliere anche una sola di quelle bottiglie di plastica e portarla via ad un mare che non dovrebbe esserne di certo il custode.