Ricette dal mondo:il Pane Frattau un piatto tipico della cucina sarda

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Curiosare ed assaggiare le cucine locali è una condizione essenziale per conoscere un luogo ma devo ammettere che non sempre per chi è vegetariano come me è sempre semplice scoprire delle ricette gustose senza carne o pesce. La cucina sarda così come quella di altre regioni d’Italia si basa spesso sulla combinazione di ingredienti semplici e le ricette in alcuni casi possono essere semplici da riproporre a casa, come il Pane Frattau.


Il Pane Carasau in Sardegna è una vera istituzione, una sfoglia sottilissima di forma rotonda che si conserva anche per lunghi periodi, preparato anticamente dalle donne sarde per i mariti che ogni giorno si recavano al pascolo. Questo pane non è l’unico lievitato che si produce in Sardegna che anzi annovera una bella tradizione di pani realizzati secondo antiche ricette, per fortuna ancora salde nella cultura sarda.

Per realizzare il famoso Pane Frattau, occorre procurasi il pane carasau che ormai si trova abbondantemente in tutti i supermercati.Ma cos’è il Pane Frattau? Se dovessimo paragonare la preparazione a qualcosa di più famigliare a tutta la cucina italiana potremmo pensare alla lasagna, il cui procedimento prevede l’alternanza di sfoglia e ragù ma con una differenza,il pane carasau è ugualmente gustoso ma si prepara con pochissimi ingredienti e con la metà del tempo rispetto ad una lasagna.Basta avere un bel sugo di pomodori e basilico,qualche uovo a seconda di quante persone avete per pranzo o cena,un buon formaggio pecorino da grattuggiare e ovviamente il pane carasau.
INGREDIENTI
⦁ pane carasau 4 sfoglie a testa
⦁ sugo di pomodoro e basilico preparato precedentemente
⦁ brodo di verdura(la ricetta originale prevede il brodo di pecora io l’ho assaggiato e rifatto nella versione vegetale ed è buonissimo)
⦁ uova
⦁ pecorino da grattugiare
PROCEDIMENTO
Se si prevede di rifare la ricetta del Pane Frattau per poche persone un’idea originale è quella di servirlo direttamente in terrine rotonde in terracotta o comunque rustiche per gratificare anche gli occhi difronte al piatto, alcuni ristoranti sardi lo servono addirittura in tegamini di rame che portati a tavola fanno davvero una bella figura.


Generalmente si utilizzano 4 fogli di pane carasau a persona ma questo dipende anche dalla dimensione della sfoglia che si acquista, io ne compro un tipo di una dimensione più o meno simile a quella delle terrine in cui lo servo.
La prima cosa da fare per iniziare la preparazione è bagnare il pane nel brodo caldo ma non troppo per evitare di romperlo anche il tempo d’immersione deve essere di pochi secondi, giusto il necessario per ammorbidire il pane. Sul fondo della terrina versate un mestolo di sugo sul quale si adagia la prima fetta di pane, nel caso in cui quelle che abbiamo trovato al supermercato siano molto grandi basterà spezzarle in pezzi più piccoli in maniera da ricoprire l’intero diametro della terrina, si procede con una generoso mestolo di sugo e del pecorino grattuggiato, quest’ultimo ingrediente può essere eliminato e sostituito con foglie di basilico fresco o con un qualsiasi altro tipo di formaggio da grattugia. Si prosegue in questa maniera fino all’esaurimento dei fogli di pane carasau.
A questo punto quando il piatto è composto preparare delle uova al tegamino o in camicia del numero pari a quello dei commensiali che avete per pranzo, disponete l’uovo sopra le sfoglie di pasta e se volete termite con una spolverata di formaggio o basilico. Io personalmente preferisco metterci l’uovo al tegamino perchè mi sembra di portare il sole in tavola, il sole caldo e avvolgente di una terra straordinariamente genuina come la Sardegna.

RICETTE DAL MONDO:la Cecina toscana

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Ho assaggiato la mia prima Cecina durante un viaggio a Pisa anche se solo dopo ho compreso di aver assaggiato una cecina in Liguria che portava il nome di Farinata ed una anche a Palermo che si chiamava Panella, devo dire tutte un pò diverse dalla Cecina pisana ma tutte con un comune denominatore:la farina di ceci.
La Cecina è una torta cotta al forno e realizzata con la farina di ceci ed è davvero impossibile non trovarla nelle pizzerie o nei panifici toscani, è un pò come la piadina romagnola si accompagna a tutto e va bene a qualsiasi orario.Io personalmente l’ho mangiata presso la pizzeria l’Arancio, in via Arancio 1, nel cuore della centro storico di Pisa, un locale semplice ma che prepara pizza e altri piatti con l’utilizzo di materia prima a chilometro zero.
La Cecina è un piatto davvero stuzzicante ideale da farcire con formaggi stagionati, salumi oppure semplice, servita calda e con tanto pepe in superficie.
Ovviamente al rientro dal mio viaggio a Pisa ho voluto provare a replicare la Cecina in casa e devo dire che il risultato non è stato niente male,provare per credere!


RICETTA CECINA PER UNA TEGLIA DA 39 CENTIMETRI
INGREDIENTI
⦁ 600 ml acqua a temperatura ambiente
⦁ 180 g di farina di ceci
⦁ 80 ml olio d’oliva
⦁ 8 g di sale fino
PREPARAZIONE
Mettere la farina di ceci in una ciotola capiente,unire e versare l’acqua poco alla volta in modo che non si formino grumi,mescolare con vigore a mano o con una frusta elettrica, l’impasto risulterà schiumoso e liquido è così che deve essere, lasciarlo riposare coperto per circa 3 ore in modo da assicurarsi una riuscita perfetta.

Foderare la teglia,meglio se in ghisa, o alluminio se non ne disponete una, di carta forno,versare l’olio e successivamente il composto di ceci. Preriscaldate il forno a 200 gradi e cuocete per una ventina di minuti, fino a quando non si forma una bella crosticina croccante in superficie, sfornate spolverate con pepe e servite caldissima.
Un suggerimento per la perfetta riuscita del piatto è quello di utilizzare ingredienti biologici o comunque di qualità per esaltare un piatto che vede la sua bontà proprio nella semplicità, la Toscana non delude mai, neppure a tavola.

RICETTE DAL MONDO:IL PANZEROTTO PUGLIESE

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L’Italia è un paese dalla mille risorse,la bellezza di città come Roma, Venezia Pisa e potrei andare avanti ancora per una lunga lista,è nota a tutto il mondo ma ad essere apprezzati a livello mondiale non ci sono solo monumenti imponenti e bellissimi come il Colosseo o il Ponte dei Sospiri ma anche la svariata molteplicità della gastronomia italiana.
La particolarità della cucina italiana sta proprio nell’abbondanza di piatti regionali, ogni regione dello stivale ha la sua storia gastronomica e i suoi piatti d’eccellenza ed io pugliese di nascita,emiliana d’adozione posso dire che la cucina in ogni regione sa essere profondamente diversa ma accomunata da un comune denominatore: il GUSTO.
Premetto che non rientro in quel nutrito numero di persone che sostiene l’Italia come unica detentrice del titolo migliore cucina al mondo,trovo che sul pianeta terra ci siano un sacco di cucine degne di considerazione e che il viaggio t’insegna proprio a rispettare ed apprezzare anche quello al quale non sei abituata nella tua quotidianità. Però che in Italia si mangi davvero bene è indubbio e da viaggiatrice incallita ho potuto constatare quanto il nostro spaghetti al ragù bolognese sia un piatto super copiato e gettonato.
Ma se la lasagna, o la pizza siano di sicuro i piatti che meglio rappresentano la cucina italiana nel mondo i panzerotti sono certamente l’emblema più significativo di un’altra regione d’Italia che si distingue per prodotti d’eccellenza,ovvero la Puglia.
Qualcuno definisce il panzerotto pugliese una sorta di pizza fritta con ripieno di mozzarella, pomodoro e per i più golosi anche prosciutto cotto ma in realtà i pugliesi si rifiutano di chiamarla pizza fritta,che comunque in Puglia viene chiamata frittella, ma lo definiscono solo”il panzerotto” quello che si mangia davanti al televisore durante il mondiale di calcio con protagonista l’Italia, quello che si compra durante la passeggiata della domenica sera sul corso della città(tanto per tenersi leggeri dopo il pranzo da 10 porzioni con caffè e ammazza caffè)insomma ogni famiglia pugliese ha il suo rito legato al panzerotto.
La versione originale del panzerotto è ed è sempre stata,fritta solo successivamente,forse per alleggerire il senso di colpa,dopo averne divorati almeno un paio in formato xl,è nata anche la tradizione di cuocere il panzerotto pugliese nel forno,meglio ancora se il forno in questione è a legna.
Di ricette per fare la” massa” così come si chiama l’impasto in gergo,ci sono diverse ricette,ogni casa ha la sua,io personalmente né ho provate diverse versione tutte molto buone anche fuori dalla Puglia,come a Milano presso lo storico panificio Luini, in via Santa Radegonda 16, in pieno centro. Però devo ammettere che la migliore resta sempre quella fatta dalle mani amorevoli della mamma,quindi ecco la mia ricetta per 4 persone o anche 2 se siete buone forchette…
INGREDIENTI
250 GRAMMI DI FARINA 00
250 GRAMMI DI SEMOLA RIMACINATA
UN CUCCHIAINO DI SALE
OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA
ACQUA TIEPIDA PER IMPASTARE
MEZZO CUBETTO DI LIEVITO DI BIRRA
OLIO D’OLIVA PER FRIGGERE
RIPIENO
PASSATA DI POMODORI O POMODORO FRESCO
MOZZARELLA A CUBETTI
ORIGANO
CAPPERI FACOLTATIVI
PROSCIUTTO COTTO A FETTE SOTTILI FACOLTATIVO
PROCEDIMENTO
In una ciotola mischiare i due tipi di farina e aggiungere il pizzico di sale,in un contenitore a parte far sciogliere il lievito in acqua tiepida che piano piano dovrà essere incorporato alla farina,insieme ad un giro d’olio. Lasciar riposare l’impasto in un luogo caldo avvolto in una coperta per almeno un paio di ore. Nel frattempo preparare il ripieno tagliando la mozzarella a cubetti e lasciare che perda un po’ della sua acqua in uno scolapasta, in seguito unire alla mozzarella la passata, l’origano un pizzico di sale ed eventualmente i capperi le gli straccetti di prosciutto cotto.
Con la pasta lievitata formare delle palline che vanno stese con il mattarello,al centro mettere il ripieno e chiudere a mezzaluna, assicurarsi che i bordi siano ben chiusi avvalendosi nel caso di un taglia pasta o dei lembi di una forchetta. Friggere in abbondante olio d’oliva e servire caldissimi.


Ricette dal mondo:Il chutney di mele una pietanza indiana elaborata alla mia maniera

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L’India può vantare tradizioni antiche che riguardano usi,costumi ed anche e una bella selezione di piatti locali variegati e saporiti,per qualcuno troppo piccanti ma che possono spaziare dal dolce al salato coniugando i due sapori con armonia.

Il Chutney di mele è un piatto delizioso a base di frutta e spezie che se preparato usando spezie specifiche diventa non solo un piatto tipicamente indiano ma anche un buona pietanza di cucina ayurvedica.

La medicina ayurvedica è un’altra delle eredità che ci ha lasciato l’antica India,le sue radici sono da ricercare molto lontano,la sua peculiarità è quella di cercare il benessere fisico e emotivo attraverso il vivere sano che preveda anche un’alimentazione equilibrata che unisca diversi sapori in un solo piatto, operazione che inizialmente può risultare ardua per chi si approccia da poco a questa cucina. I sapori ayurvedici da inserire in un piatto sono il dolce,il salato, l’amaro,l’astringente,l’acido e il piccante ed il Chutney di mele è un gustoso e perfetto esempio di questo connubio.

La prima volta che ho assaggiato il Chutney di mele era accompagnato a riso bianco e dhal di ceci una sorta di zuppa di legumi sempre di tradizione indiana,ma può essere il contorno per piatti di carne stufata oppure,come nel mio caso, un pasto energetico ideale per una pausa pranzo take away.

Rispetto alla ricetta originaria ho fatto delle modifiche o meglio aggiunte come per i chiodi di garofano solo perché sperimentando ho potuto vedere che i chiodini si sposano perfettamente con le mele,quindi ognuno può sbizzarrirsi in base al proprio gusto personale

INGREDIENTI

  • 3 mele sode non troppo farinose
  • Un cucchiaio di ghee(burro chiarificato)
  • un cucchiaino di fieno greco macinato o in granuli
  • un cucchiaino di zenzero
  • due cucchiaini di curcuma
  • un cucchiaino di curry o peperoncino tritato
  • un cucchiaino di cannella in stecco o in polvere
  • due cucchiai di succo di limone
  • una spolverata di zucchero di canna
  • una spolverata di sale marino iodato(tipo cervia)

PREPARAZIONE

In una padella antiaderente sciogliere il ghee a fuoco moderato e aggiungere il fieno greco facendo attenzione a non bruciarlo,unire le mele tagliate a tocchi abbastanza grossi,una dopo l’altra le spezie ed in ultimo il succo di limone,girate il tutto per amalgamare le spezie e fare in modo che la curcuma colori tutto di quel bel colore giallo.Coprite e cuocete a fuoco basso per una decina di minuti raddoppiate il tempo di cottura se desiderate un composto più morbido,io personalmente amo mangiare le mele ancora a pezzi integri.

Provare questa ricetta è un buon modo non solo per assaporare un piatto gustoso ma anche di avvicinarvi all’alimentazione ayurvedica che devo dire mi ha proprio conquistato così come tutta l’India.

5 COSE DA FARE A TIRANA

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La città di Tirana è quel tipo di destinazione che desta il maggior scetticismo tra chi è abituato a pensare che un viaggio può definirsi tale se fatto in quelle località  famose e nominate tra la gente. Continua a leggere

Ricette dal mondo: cartellate pugliesi

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Ricette dal mondo: burek albanesi

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“Burek o byrek” anche se a detta dagli stessi albanesi si pronuncia come si scrive ovvero burek, nome a parte,questo piatto nato in Turchia durante l’impero ottomano,si è diffuso in tutti i Balcani,ed è diventato per l’Albania un vero must della loro cucina,considerato per antonomasia il cibo da strada più diffuso. Continua a leggere

Street food festival:come conoscere un luogo attraverso il gusto

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Ricette dal mondo: poutine canadese

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Di origine canadese è più precisamente del Québec,la Poutine è un piatto ricco simbolo della nazione quasi quanto lo sciroppo d’acero.Una pietanza ricca di calorie particolarmente amata dai ragazzi, sicuramente non proprio salutare ma da provare almeno una volta nella vita. Sostanzialmente si tratta di patatine fritte con salsa a base di carne e formaggio fuso.Il poutine si vende in tutti i fast food del Canada e se vi capita nella città di Montrèal La Banquise, in rue Rachel 994,è uno dei fast food più famosi per la preparazione di questa specialità, disponibile anche in versione take away. In questo ristorante si possono gustare due versioni, una con salsa di carne ed un altra con l’aggiunta di bacon croccante. Qualcuno utilizza le patatine fritte surgelate con un risultato ugualmente gradevole,una ricetta da provare durante una cena con amici magari davanti ad un bel film.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

50 g di burro
300 ml di brodo di carne
600 g di patate
150 g di fontal
olio di semi d’arachidi
PREPARAZIONE
Sciogliere il burro in una pentola,incorporare la farina un pò per volta ed infine il brodo bollente.Mescolare accuratamente per evitare dei grumi e lasciare addensare per 25-30 minuti.
Pelare,tagliare le patate a bastoncini e friggerle in abbondante olio caldo,appena dorate vanno tirate fuori dalla padella o friggitrice e asciugate dell’olio in eccesso.Cospargerle di formaggio solo all’ultimo,aggiungere la salsa e servire caldissime.
PICCOLO CONSIGLIO
Per i vegetariani si può sostituire il brodo di carne con quello vegetariano ottenendo un risultato altrettanto gustoso, provare per credere.